Oggi è l’ultima domenica di Marzo, ma a noi amanti della palla a spicchi sembra il giorno di Natale grazie a Sky. Si perché la nota trasmittente televisiva, che ha tutti i diritti in Italia per quanto riguarda le partite NBA, ha deciso di fare a tutti un super regalo: la partita fra Houston Rockets e Oklahoma City Thunder sarò trasmessa anche in diretta streaming sul sito di SkySport. E noi siamo ancora più contenti perché non è una partita qualunque, ma si tratta della sfida, forse definitiva, tra Russell Westbrook e James Harden nella corsa al titolo di MVP della stagione. I due sono senza ombra di dubbio le stelle delle rispettive squadre che stanno conducendo a due stagioni abbastanza diverse: infatti se da una parte i Rockets, sotto la sapiente guida di Mike D’Antoni, sono una delle prime franchigie della nazione, dall’altra i Thunder hanno sofferto moltissimo, sia a livello di spogliatoio che di gioco, la partenza di Kevin Durant per Golden State.
Inizio scoppiettante al Toyota Center di Houston con i Thunder che non riescono nemmeno a mettere un punto e subiscono un parziale di 9-0 che costringe coach Billy Donovan a chiamare il primo time-out. Inizia a cambiare qualcosa, ma anche no perché dopo i primi 5 punti dei Thunder i Rockets si riportano a più dieci. Il numero 0 arancio allora si mette in proprio, dopo che il coinvolgere i compagni ha fallito clamorosamente, e prova a riportare i suoi sotto. La sfida nella sfida continua: infatti se Harden fa un canestro o un assist, dall’altra parte Westbrook risponde o con un canestro o con un assist. E cosi si va verso la fine del primo quarto dove si vede quello che all’incirca sarà per tutto il resto della partita: show del barba e di Mr Why Not, con una discreta partecipazione di Ariza e Nene per D’Antoni e di Adams e Oladipo per Donovan.
Il secondo quarto parte dal punteggio di 37-34 per i Rockets e dal riposo per i protagonisti assoluti della partita; dunque OKC si affida ad Oladipo, Sabonis e Kanter, mentre Houston a Nene, Beverley (soprattutto in difesa, come lui stesso dice) e Williams. Vincono il confronto senza le stelle i ragazzi di coach D’Antoni che obbligano, dopo l’Eurostep di Nene (non esattamente semplice per uno di quella stazza) e il conseguente più 11, Donovan a chiamare un time-out per provare a ribaltare la situazione e a ributtare dentro Westbrook. Si inizia a correre e tanto, cosa che non fa salire il livello tecnico e tattico della partita che si caratterizza in questo momento per molte palle perse da una parte e dall’altra. Allora il tv time-out arriva proprio al momento giusto e al rientro in campo vediamo anche James Harden che si ripresenta con una tripla senza ritmo da nove metri. OKC però non rientra in campo e i Rockets, guidati dallo strano duo Williams Capela, scappano a più 21 e obbligano all’ennesimo time-out coach Donovan. I minuti rimanenti prima della sirena di fine primo tempo sono a senso unico: Rockets che provano a scappare via definitivamente, salvo un Russell Westbrook che chiude i primi due quarti con 17 punti, 3 rimbalzi e 7 assist vincendo per ora il confronto diretto con il barba (12 punti, 2 rimbalzi e 6 assist), ma perdendo di squadra per 79-59.
Nei primi possessi del terzo periodo sembra che OKC abbia solo una cosa da chiedere a questa partita: l’ennesima tripla doppia stagionale per Mr Why Not e conseguente vittoria nella sfida personale contro Harden per la corsa al titolo di MVP della stagione. Problema fondamentale è che i Rockets danno modo ai Thunder di dimezzare lo svantaggio dal momento che scendono in campo blandi e come se avessero già vinto la partita; allora coach D’Antoni chiama un time-out perché i suoi ragazzi non sono nuovi in questa stagione a farsi rimontare da chi sta di fronte a loro. La reazione del barba e compagni arriva subito perché Harden la passa dietro la schiena a Gordon che la mette da tre; lo stesso Gordon, dopo un canestro da due in jump di Oladipo, mette un’altra tripla ricacciando indietro i Thunder a meno diciotto. E allora chiama un time-out Donovan per far rifiatare i suoi e riorganizzare le idee. Le cose però non cambiano più di tanto -se escludiamo l’avvicinamento di Westbrook alla tripla doppia- perché un paio di minuti dopo, a poco più di tre e mezzo dalla fine, i Rockets mettono il loro centesimo punto con la tripla di Williams e costringono i Thunder ad un altro time-out. Non cambia nulla e alla fine del terzo quarto, nonostante i due tecnici dati a Capela e a D’Antoni, siamo sul 113-88 con una tripla da ben oltre l’arco sulla sirena.
Il quarto periodo ci dice veramente poco e le uniche cose veramente degne di nota sono la difesa incredibile di Nene su Kanter – che è uno dei migliori centri offensivi nella lega-, la circolazione di palla dei Rockets che liberano sempre dei buonissimi tiri o penetrazioni del barba, di Williams, Gordon e Ariza –tutti sopra i 20 punti- , e la tripla doppia di Westbrook (11 rimbalzi, 13 assist e 39 punti) che prova a riportare sotto i suoi o per lo meno a rendere meno amara la sconfitta.
Houston vince il confronto con OKC per 137-125, mentre la sfida nella sfida finisce con la vittoria di Westbrook che ora sembra mettere entrambe le mani su quel trofeo di MVP della stagione.