Perdere uno come Tony Parker non è mai facile, poi perderlo durante una serie combattuta dei playoff lascia ancora più amaro in bocca – considerate poi che Parker, dopo Kawhi, era il secondo terminale offensivo di San Antonio. Quindi diciamo che Gregg Popovich si è ritrovato una bella patata bollente per le mani, anche perché gara tre la si è giocata a Houston dove i Rockets hanno notoriamente una marcia in più.
Nessun problema per quel vecchio volpone di coach Popovich: infatti sistema la difesa e prepara la partita per limitare i ragazzi di D’Antoni nei loro punti forti, ovvero il Barba, i punti i nostri transizione e l’elevato numero di possesso trasformati poi con un canestro. A fine partita i Rockets registrano il loro peggior record offensivo da qui a un anno, segnando solo 92 punti che valgono ben poco in confronto ai 103 dei texani, Harden non riesce a fare praticamente nulla e la transizione è limitata al minimo storico. Così Popovich ha costruito una vittoria in gara tre che è tutta sua, una vittoria di tattica e visione del gioco che ci fa ancora apprezzare di più la Spurs Culture.