Sulle maglie della Quicken Loans Arena vi era rappresentato uno scudo con all’interno una scitta in grande “THE LAND”, cosa che effettivamente i Cavs hanno fatto. Hanno difeso la loro fortezza fino a quando i colpi di Thompson, Curry e Durant non hanno buttato giù le mura lasciando l’amaro in bocca a tutti i cittadini dell’Ohio. L’amaro in bocca perchè oramai a Cleveland si respira un clima di completa sfiducia: infatti se per battere qeusti Warriors non basta un Re da quasi 40 punti, un Love dominante in difesa e in attacco, un JR rinato completamente, un Korver in bolla e un Irving praticamente leggendario, l’unica cosa che rimane da fare è pregare il buon dio che qualcuno di là possa fare un passo falso. Però sembra impossibile. Così anche in gara tre, che è stata vinta da Golden State per 118-113 in rimonta nell’ultimo quarto, quando sembrava che Clevveland potesse vincere davvero, ci ha pensato l numero 35 con la canotta blu. Durant infatti nell’ultimo quarto stato straipante e incontenibile come un fiume in piena che ha portato a deriva tutta cleveland.
ora siamo sul 3-0 per i Warriors e una rimonta, nonostante il precedente dell’anno scorso, sembra ora impossibile proprio per la presenza di Kevin Durant al servizio di Steve Kerr.