L’inerzia delle Finals della stagione passata era approdata in Ohio quando, dopo una grandissima prestazione dei Cavs in gara 5, Curry e company non erano riusciti a tenere il confronto mentale facendosi prendere dalle emozioni, il che può essere un bene a volte, ma soprattutto dalla rabbia e dalla troppa voglia di fare. Tutto ciò li aveva portati ad essere la prima squadra a perdere il Larry O’Brian Trophy dopo essere stata in vantaggio per 3-1 nella serie. Nella partita disputata stanotte si è rivisto qualcosa di quei Warriors che, avendo tutto da perdere e perdendo malamente, smettono di giocare per iniziare a forzare tutti, a non difendere più, a cercare infiniti 1vs1 e infine a giocare anche sporco. Dunque come Green, non il giocatore più sportivo della lega, era arrivato a perdere i nervi e a prendersi una bella squalifica proprio per un colpo proibito nella zona basso inguinale di uno dei Cavaliers, così Pachulia nel terzo periodo. Infatti il georgiano controlla il rimbalzo, su un brutto tiro di Thompson, abbassa le mani (cosa sbagliatissima per uno di quella stazza), si fa rubare il pallone da tre avversari che prontamente lo avevano circondato, finisce nella “tonnara” per il controllo della palla e gli viene fishciata una palla a due con Shumpert. Poco dopo il fischio il centro di Golden State cerca per ben due volte di colpire proprio Shupert lì dove fa più male senza riuscirci davvero per fortuna, e causando così, data la dura reazione (giustificata) del ragazzo di Lue, un doppio fallo tecnico. Ora la squalifica di Green era arrivata dopo un’attenta rivalutazione della scena davanti a uno schermo dei giudici di gara a ormai gara conclusa, cosa che potrebbe benissimo avvenire anche per lo stesso Pachulia.
Tutto ciò è indice di nervosismo, di un nervosismo che per ora è solo nella mente dei Warriors che forse vedono riaffacciarsi l’incubo della scorsa stagione.