Shavon Shields è stato decisivo nella vittoria di Trento su Bologna. L’esterno della Dolomiti viene spesso trascurato perché il suo impatto con il basket italiano è avvenuto la stagione scorsa a causa degli infortuni che hanno tormentato i trentini e il ragazzo non ha brillato subito.
Ma Shields è in realtà uno dei prospetti più interessanti del basket europeo. Ha 24 anni, è solo alla seconda stagione da professionista e sa fare un po’ di tutto. Potrebbe ricordare il giovane David Moss: ha meno tiro ma è più creativo. Buscaglia l’aveva voluto per la taglia fisica – Trento la cerca in tutti gli esterni -, energia e difesa. Ma adesso Shields sembra in grado di trascinare anche in attacco. L’Eurocup gli darà la vetrina per attirare l’NBA o club di Eurolega.
Shields è cresciuto in Kansas dove il padre Will Shields ha consumato una straordinaria carriera nel football: 12 volte al Pro Bowl, è nella Hall of Fame. Il gene atletico viene da lì. Il padre aveva giocato a Nebraska e lì conobbe la moglie, una studentessa danese. Questo spiega perché Shavon gioca in nazionale danese. Ovviamente Shields ha giocato nel college dei genitori diventando il quinto realizzatore di sempre in una scuola di medio calibro i cui migliori giocatori sono stati Tyronn Lue, ora allenatore di Cleveland, il tiratore bianco Eric Piatkowski (Clippers) e naturalmente Chuck Jura.