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      L’invincibile armata: la Over 45 conquista un altro oro e allunga la sua imbattibilità di Carlo Audino

      Redazione by Redazione
      11 Ottobre 2017
      in Maxi Basket, RUBRICHE
      0
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      “A esser giovani si impara da vecchi”. O come piace a noi definirli, si impara da diversamente giovani. Il Maxibasket, all’alba degli Europei lituani del 2012, è diventato un movimento davvero importante, tanto che sempre più atleti tornano ad allacciarsi le scarpette e a calcare i parquet.

      Prima di addentrarci nella kermesse continentale, il nostro Mario Natucci riassume alla perfezione il momento di tutto un movimento

      Che cos’è il maxibasket? È – in campo internazionale – il nome del basket di chi ha i capelli bianchi ed ancora animato dalla passione per la palla a spicchi. Un nome che richiama il minibasket, come dire che gli estremi si toccano: il “maxi” è un ritorno alla purezza e alla gioia del “mini”: il gioco per il gioco, insomma, senza veleni, senza spazio per il professionismo.
Quanti sono? Non ci sono censimenti, ma è probabile che siano più di ventimila, e partono dai 40 anni per arrivare a oltre 75. Nell’ultimo campionato mondiale di maxibasket a Natal, in Brasile, i giocatori degli Stati Uniti, vincitrice del titolo mondiale nella categoria Over 75, avevano un’età media si poco superiore agli 80 anni.
Ciò non toglie che, nella sua espressione maggiore, cioè di rappresentative nazionali, il livello tecnico sia molto elevato. Lo sanno bene gli azzurri che da anni disputano le competizioni della Fimba (Federazione internazionale del maxibasket) in giro per il mondo, affrontando non di rado giocatori che in passato avevano vestito la maglia della nazionale maggiore dei propri Paesi. Il bello è che le formazioni azzurre guidate da coach Alberto Bucci vincono spesso e volentieri. Anzi, sono le uniche nazionali italiane che nel basket internazionale vincono titoli europei e mondiali. Qual è il loro segreto? Semplice, in campo sembrano ragazzini per la passione e l’entusiasmo che ci mettono. Queste doti, che nei giovani sono spontanee ma troppo spesso fragili, loro le hanno coltivate con la determinazione e il raziocinio degli adulti. E in più hanno fatto tesoro di tanta esperienza. Hanno messo in pratica il motto del maxibasket: a esser giovani hanno imparato da vecchi, non hanno mai messo da parte la voglia di imparare e di migliorare. E sono migliorati: perché, credete, ci vogliono molti anni per diventare giovani.

      Dopo questa doverosa partentesi, torniamo al parquet. L’Italia ormai è una realtà consolidata, una nazione che in queste manifestazioni parte con tutti i presupposti di arrivare fino in fondo, soprattutto dopo Natal. Ma vediamo com’è iniziato il viaggio della spedizione Over tricolore.

      La crisi economica e la manica stretta degli sponsor hanno consigliato il responsabile del Settore azzurro Peppe Ponzoni la trasferta in pullman, un viaggio della durata di due giorni. Ci vuol altro che un lungo viaggio in pullman per piegare i nostri azzurroni, che potremmo definire “altrimenti giovani” e che dal punto di vista della disponibilità ai sacrifici hanno molto da insegnare ai giovani d’oggi. Le ristrettezze economiche hanno impedito di portare in Lituania anche la formazione Over 50, vicecampione mondiale in carica, che pure avrebbe avuto ottime probabilità di ben figurare. Stavolta a Kaunas il compito di coach Bucci sarà più difficile del solito, soprattutto perché i Paesi dell’Europa orientale, dove il basket è molto diffusosi presenteranno con formazioni assai agguerrite, a cominciare dai padroni di casa della Lituania, dove il basket è lo sport nazionale. In ogni caso l’Italia si presenta con le carte in regola.

      Nella categoria Over 45 recupera Larry Middleton, che era stato fra i protagonisti dell’oro conquistato a Zagabria e che non aveva partecipato lo scorso anno ai trionfali mondiali in Brasile. Accanto a lui i veterani (in tutti i sensi) delle imprese azzurre: Marco Solfrini, Marco Tirel, Flavio Carera, Roberto Bullara, Pippo Frascolla, Nick Cefis, Claudio Capone, Giovanni Dalla Libera, Riccardo Esposito, Maurizio Trotti; esordisce in azzurro Paolo Santini. Ben attrezzata appare anche la formazione Over 40, dove esordisce in maglia azzurra il play Leonardo Busca accanto ai collaudati Francesco Donati, Angelo Antonucci, Gigi Delli Carri, Pino Corvo, Maurizio Venturi, Andrea Cempini; di sicuro valore sono le new entry Roberto Tortolini, Gianluca De Ambrosi e Eduardo Mazzella, oriundo argentino che si è fatto apprezzare in LegaDue. Le squadre partecipanti agli Europei di Kaunas nelle varie categorie (fino alla Over 70) sono 99 in tutto, 69 delle quali sono maschili e 30 femminili. L’Italia, oltre che dalle due formazioni azzurre ufficiali, sarà presente con una squadra di Bologna nella categoria Over 45, che lo scorso anno ai mondiali in Brasile ottenne un incoraggiante sesto posto, e con una femminile, le Highlanders di Pesaro nella categoria Over 40.

      Per entrambe le formazioni in corsa, il cammino però non parte subito nel migliore dei modi: se l’Over 45 vola a punteggio pieno verso l’ultima giornata dei gironi, l’Over 40 incappa in una battuta d’arresto contro i padroni di cassa della Lituania per 93-86. Fortunatamente, però, questa sconfitta non pregiudica il cammino verso i quarti. E il giorno successivo si può festeggiare il primo traguardo.

      Con due vittorie larghe nel terzo turno degli Europei le due Azzurre passano ai quarti di finale. Gli Over 45 hanno sbrigato senza patemi la pratica della partita contro la Georgia con il risultato di 91 a 63. Gli Over 40 hanno superato i centro punti (103–77) contro una delle tante squadre russe che in realtà rappresentano una regione del loro immenso Paese. Quella toccata a Donati, Delli Carri e compagni era la Russia C, sponsorizzata da ‘Great K’, ossia Grande Cappa, una ditta di trasporti. Cominciamo da quest’ultima partita, che è stato in realtà uno spareggio, con in palio il passaggio ai quarti. Anche per questo coach Bucci, non potendo dirigere le due partite degli azzurri che si sono giocate con lo stesso orario, ha voluto guidare gli Over 40, lasciando la partita degli Over 45 ai vice Marinucci e Anzini.


      La Russia ‘Grande Cappa’ è riuscita nel primo quarto a non farsi staccare dagli azzurri, ai quali ha creato qualche problema col tiro dalla lunga distanza e ai rimbalzi, grazie alla potenza fisica. Poi, come succede spesso alle squadre dell’Est Europa, i russi hanno pagato un pedaggio sempre più pesante alla difesa individuale italiana che li ha costretti a faticare per costruire gli attacchi e a perdere lucidità. Più prestanti e massicci  dei nostri, non ce l’hanno fatta a reggere il ritmo veloce imposto dagli azzurri, e dal secondo in quarto il divario nel punteggio si è allargato fino a raggiungere i 31 punti bell’ultimo quarto. Il team Grande Kappa alla fine si è rivelato… un Cappone: grande e grosso e buono soltanto per finire in forno,  e ha ceduto agli azzurri il lasciapassare per i quarti.
Top scorerè stato ancora una volta Andrea Cempini con 21 punti, una bella prestazione che sarebbe potuta essere impeccabile se non avesse trovato il modo di farsi appioppare un  tecnico per proteste con gli arbitri. Del resto Andrea è un toscanaccio; peggio ancora, è un pisano, e la polemica fa parte della sua personalità, prendere o lasciare. Tutto sommato, meglio prenderlo così com’è, e pazienza se fa il brontolone. Una volta ridimensionata la Russia, Bucci ha potuto dare spazio a tutti i giocatori e anche Giancarlo Giarletti ha potuto fare il suo esordio in campo segnando 5 punti.

      Ecco il tabellini degli azzurri Over 40:

      
ITALIA OVER 40 – GRANDE RUSSIA: 103–77 – Donati 8, Delli Carri 8, Cempini 21, Mazzella 16, Tortolini 10, De Ambrosi 14, Giarletti 5.

      OVER 45 – Pur senza toccare i cento punti, i senatori Over 45 hanno rifilato una trentina di punti alla Georgia, avversaria di turno, arrivando ai quarti a punteggio pieno. Hanno subito fatto pesare la loro superiorità tecnica e l’aggressività della loro difesa, costringendo la Georgia ad accumulare errori su errori al tiro e a perdere palloni. Dopo i primi 5 minuti la Georgia non era andata oltre i tre punti all’attivo, mentre gli azzurri trovavano con facilità la via del canestro da fuori e in contropiede.  Giunta al riposo in vantaggio per 45–27, l’Italia ha un comprensibilmente  rallentato, e i georgiani ne hanno approfittato per piazzare un parziale di 10–0 nel 3° quarto (38–57). Coach Marinucci ha dato spazio alla panchina, e anche Paolo Santini, che finora ha totalizzato pochi minuti di gioco, ha rotto il ghiaccio segnando il suo primo canestro in azzurro.
La cosa migliore della gara riguarda la regia, in cui si sono alternati Bullara, Frascolla e Coppo. Dal trio sono partiti 17 assist così ripartiti: 7 Bullara, 6 Frascolla e 4 Coppo. Al di là delle cifre, i tre hanno dato sicurezza e scioltezza alla manovra. Frascolla ha aggiunto di suo anche 17 punti, il che non guasta mai. In difesa gli azzurri hanno confermato ciò che di buono hanno fatto sin qui. Venturi ha continuato a fare il sosia di Mason Rocca, Cefis è stato il miglior rimbalzista, a quota 8, alla pari con Frascolla, seguiti da un buon Carera con 6.


      ITALIA OVER 45 – GEORGIA 91–63 – Trotti 6, Coppo 4, Frascolla 17, Capone 6, Dalla Libera 9, Solfrini 6, Tirel 10, Bullara 9, Carera 4, Venturi 13, Santini 2, Cefis 4.

      Marcia che non subisce battute d’arresto improvvise neanche nei quarti: Le due formazioni azzurre Over 40 e Over 45 hanno conquistato il passaggio in semifinale agli europei di maxibasket superando rispettivamente la Lituania B per 80–74 e la Repubblica Ceca per 85–50. Domani l’Italia Over 45 affronterà in semifinale l’Ucraina, mentre l’Italia Over 40 dovrà vedersela con la vincente fra Montenegro e Russia C. 


      Over 40 – Molto sofferta è stata la vittoria sui padroni di casa della Lituania B da parte degli azzurri Over 40, che in avvio di gara hanno perso Antonucci, vittima di una lesione al menisco. Il suo sostituto Giarletti non ha potuto stare in campo più di sei minuti, messo fuori causa da un risentimento muscolare. Di conseguenza Donati ha dovuto reggere da solo il peso della regia. Gli azzurri sono stati costretti a inseguire per tutta la gara, soffrendo un divario che ha toccato i 16 punti, con i lituani Zukauskas e Vaskys a imperversare. Poi, nell’ultimo quarto, gli italiani hanno raccolto il frutto della loro difesa aggressiva, una zona match up, di fronte alla quale i lituani hanno perso lucidità. Con un parziale di 26 a 13 nei dieci minuti finali gli azzurri hanno completato la rincorsa passando in vantaggio a due minuti dalla fine. Ecco il tabellino degli azzurri:

      
ITALIA Over 40 – LITUANIA B 80–74 – Donati 12, Delli Carri 23 (più 5 rimbalzi e 4 assist: Mvp), Esposito, Corvo 1, Cempini 8, Mazzella, Antonucci, Tortolini, De Ambrosi 18, Giarletti.

      Over 45 – Tutto facile invece per l’Italiia Over 45, che si è sbarazzata della Repubblica Ceca in una gara che già alla fine del primo quarto, chiuso in vantaggio per 26 a 9, aveva il destino segnato.  A turno si sono messi in luce Dalla Libera, Frascolla, Capone, Solfrini, che ha impreziosito la gara azzurra con una schiacciata prepotente.  Bullara con 12 punti e ben 12 assist ha meritato il titolo di Mvp. La sua regia, diventata di gara in gara più sicura, dà buone garanzie per le prossime decisive sfida, a cominciare da quella di domani in semifinale con l’Ucraina.
      Il tabellino:

      
ITALIA Over 45 – REPUBBLICA CECA 85–80 – Trotti, Coppo, Frascolla 16, Capone 11, Dalla Libera 12, Solfrini 11, Tirel 8, Bullara 12, Carera 2, Venturi 8, Santini, Cefis.

      A questo punto, molto a malincuore, gli esiti delle nostre due portacolori si separano: l’Over 45 continua a macinare risultati positivi mentre il cammino dell’Over 40 va a sbattere contro il forte Montenegro, in una sfida che si rivedrà per tantissime altre edizioni.
      La nazionale Over 40 è stata sconfitta dal Montenegro per 81 a 97 nella semifinale degli europei di maxibasket. Ora agli azzurri di coach Bucci non resta che puntare alla medaglia di bronzo. La partita, assai aspra, è stata in equilibrio fino al riposo, concluso sul punteggio di 43–44. Poi gli montenegrini, più alti e grossi degli italiani, ma molto veloci e ben dotati tecnicamente, hanno preso il sopravvento. Inferiori ai rimbalzi (29–40), gli azzurri hanno avuto difficoltà nell’arginare le entrate in area degli avversari e si sono caricati di falli; i montenegrini hanno usufruito di 34 tiri liberi, gli italiani di 11. A 3 minuti dalla fine del 3° quarto la svolta, con due bombe montenegrine consecutive da tre che hanno portato a 10 punti lo svantaggio azzurro. La zona ‘match-up’, che ieri aveva permesso all’Italia di recuperare 16 punti, ha lasciato troppi varchi ai rimbalzisti avversari, che nell’ultimo minuto hanno incrementato il loro vantaggio.


      Fra le note positive c’è il recupero di Antonucci e di Giarletti, i cui infortuni si sono rivelati per fortuna meno gravi del previsto anche per le cure del medico dr Barbieri e del fisioterapista Palazzini, davvero eccellenti. Sia Antonucci, sia Giarletti hanno giocato senza alcun problema fisico. Nella finale per il 3° posto contro la forte Lituania l’Italia Over 40 dovrà dare il massimo con tutti i suoi atleti.


      ITALIA Over 40 – Montenegro 81–97. Donati 9, Delli Carri 17, Esposito 18, Corvo 20, Cempini 6, Mazzella, Antonucci, Tortolini, De Ambrosi 11, Giarletti.

      Purtroppo per gli azzurri, anche la finalina lascerà l’amaro in bocca, con un bronzo che sfuma proprio nel finale.

      Gli azzurri Over 40 hanno fallito sia pure per un soffio la finale per il terzo posto contro la Lituania (79–81). La gara è stata molto combattuta, e non sono mancate punte di asprezza fra i contendenti. Quella dell’Italia è stata una partita in chiaroscuro: gli azzurri hanno avuto il grande merito di non mollare mai e di inseguire per quasi tutta la gara fino a riuscire a guadagnare un vantaggio prezioso in dirittura d’arrivo, a pochi secondi dalla fine; ma hanno avuto il torto di non aver saputo difendere il vantaggio e di essersi fatti superare in volata sul filo della sirena. 
 

      Cominciamo dalla fine. A 21 secondi dalla fine gli azzurri, a conclusione di una lunga rincorsa, si portano avanti di 5 punti (79–74), un vantaggio  che sembra decisivo. Ormai è fatta, pensano in tanti nella spedizione italiana. Invece succede l’imprevisto. I lituani segnano in fretta, ma gli azzurri non  riescono ad amministrare il residuo vantaggio di tre punti. Mancanza di concentrazione, leggerezza, superficialità, va a capire: fatto sta che i lituani recuperano la palla, imbastiscono in fretta l’azione d’attacco e segnano. Resta un vantaggio di tre punti per l’Italia, che, com’è, come non è, non segnano e la palla passa agli avversari. Altra veloce azione lituana, altro canestro.


      Di un punto avanti, l’Italia non ce la fa a difendere il possesso. Mancano due secondi quando il pallone finisce nelle mani del cannoniere lituano Darius Lukminas, che dall’angolo, cadendo indietro, spara la bomba della disperazione e finisce a terra. Canestro da tre, sirena finale, Italia beffata quando già i suoi giocatori si sentivano al collo la medaglia di bronzo. Peccato, gli azzurri avevano rincorso per tutta la gara con dedizione e agonismo gli avversari, che avevano il cui margine di vantaggio aveva toccato anche i dieci punti. Bravissimi fino a una ventina di secondi dalla fine. Poi il black out. Con l’aggravante non piccola che gli azzurri avevano ancora un fallo da spendere e non lo hanno speso.
      Per la piccola storia del maxibasket questa è la prima volta che una squadra azzurra allenata da coach Bucci non sale su podio. Secondo il regolamento della Fimba, tuttavia, a chi arriva quarto viene data comunque una medaglia. Che comunque non deve servire da consolazione, ma da stimolo per il prossimo appuntamento, il mondiale di Salonicco del 2013.

      Dispiace molto, ma servirà per arrivare ancora più cattivi alla prossima edizione. Quanto all’Over 45, invece, dopo aver battuto l’Ucraina in un match quasi a senso unico (questo il tabellino: Italia Over 45 – Ucraina 78–61. Trotti, Coppo, Frascolla 13, Capone 12, Dalla Libera 16, Solfrini 9, Tirel 8, Bullara 14, Carera 2, Venturi 4, Santini, Cefis), per la terza volta nelle ultime competizioni internazionali c’è un avversario alquanto conosciuto: la Russia A. Neanche a dirlo…

      Un’altra finale, un’altra medaglia d’oro. Gli azzurri Over 45 di coach Bucci hanno conquistato il titolo di campioni d’Europa per la terza volta consecutiva. Ai tre ori continentali aggiungiamo due ori mondiali. Sono gli uomini d’oro del basket italiano. La Russia ha provato a interrompere la loro striscia vincente, ma sono usciti sconfitti per 84–62. É la terza volta che ci prova: nel 2010 agli Europei di Zagabria, lo scorso anno ai mondiali di Natal e infine a Kaunas. Stavolta hanno imparato a loro spese il proverbio italiano secondo cui non c’è due senza tre con una sconfitta ancora più netta che in passato.
L’Italia, ben guidata da Bullara in regia, è partita a razzo aggredendo la difesa russa con le bombe in serie di Capone, in giornata di grazia e con manovre veloci. Proprio la velocità ha segnato la differenza a vantaggio degli italiani sui russi, che sono rimasti letteralmente storditi, incapaci di imbastire azioni decenti contro la difesa individuale azzurra. Il primo canestro russo su azione è arrivato dopo 5 minuti. A segnarlo è stato Sergey Ivanov, il migliore della sua squadra, che nelle due sfide precedenti aveva dato filo da torcere agli azzurri. Stavolta però è stato imbrigliato a dovere a turno da Carera, Solfrini e Venturi che l’hanno anticipato e tagliato fuori senza pietà, sicché il suo consueto apporto di punti e di assist è venuto a mancare.
Concluso in vantaggio per 28 a 8 il primo quarto, gli azzurri hanno poi avuto buon gioco nel controllare la reazione dei russi, che si è peraltro esaurita nel secondo quarto, in cui i russi hanno segnato 19 punti contro i 13 degli azzurri. Bucci ha potuto far ruotare tutti i suoi uomini senza che il rendimento della squadra ne risentisse. Il complesso azzurro del resto è ben collaudato, come dimostra il fatto che cinque giocatori hanno segnato in doppia cifra. Mvp a pari merito Roberto Bullara e Giovanni Dalla Libera, il primo per il rendimento in regia (4 assist ma anche 15 punti), aumentato di gara in gara nel corso del torneo, il secondo per la adattabilità alle varie esigenze della gara (19 punti, 5 rimbalzi, un assit) e alla grinta, davvero esemplare.
L’unica pecca, a voler essere pignoli, è data dalla riluttanza ad andare ai rimbalzi dopo i tiri in attacco. Ma il tempo per rimediare non manca. I nostri potranno farlo fra un anno, ai mondiali di Salonicco, dove hanno tanta voglia di confermarsi uomini d’oro.

      Ecco la formazione e i punteggi degli azzurri:

      OVER 45 – Italia – Russia 84–62: Trotti 4, Coppo, Frascolla 14, Capone 14, Dalla Libera 19, Solfrini 14, Tirel, Bullara 15, Carera 1, Santini 1, Cefis.

      La leggenda ha compiuto un altro passo nell’olimpo dell’immortalità. E anche stavolta torna a casa con un cammino immacolato. Ma per rendere ancor meglio l’idea, lasciamo che sia il nostro Mario a trasportarci verso il prossimo appuntamento con la storia…

      Gli azzurri Over 45  hanno confermato la loro imbattibilità, che dura ormai dal 2008. Da allora, cioè da quando Alberto Bucci è il responsabile tecnico del Settore Azzurro del maxibasket, la formazione Over 45 non ha fallito un colpo nei campionati internazionali: tre titoli europei, due mondiali. Per ognuno di questi appuntamenti ci sono sei partite, e ogni volta gli azzurri Over 45  fanno percorso netto. Quando, dopo aver battuto la Russia nella finale per il titolo europeo Over 45 nella splendida Zalgiris Arena gli azzurri si sono abbracciati a centrocampo, coach Alberto Bucci, commosso, li ha ringraziati così: “Ragazzi, siete entrati nella storia: 30 partite, 30 vittorie”. A Kaunas un’altra finale, un’altra medaglia d’oro, e la serie è aperta, sotto a chi tocca.  Nel variegato mondo del maxibasket, che è poi basket vero e proprio giocato da ragazzi d’epoca, la nazionale italiana Over 45 è la più ammirata non solo per i suoi successi in serie, ma soprattutto per la qualità del suo gioco. Con un pizzico di retorica si potrebbe dire che è ormai è da leggenda. Ma lasciamo stare la retorica e stiamo alla realtà: semplicemente è la migliore del mondo. 

      Soltanto la squadra degli Stati Uniti Over 75 può vantare una striscia vincente paragonabile alla loro; ma hanno una vita decisamente più facile, ai Panamericani e ai mondiali le formazioni iscritte sono poche: ai mondiali dello scorso anno, tanto per dire, avevano un solo concorrente, il Brasile.
Quest’anno il percorso è stato più duro, a cominciare dal viaggio, che è stato fatto in pullman: poco meno di duemila chilometri, non precisamente una passeggiata. Roba da saccopelisti strapelati. La crisi economica fa defilare gli sponsor e morde tutti, anche giocatori ex professionisti abituati a trasferte con voli charter e hotel di lusso. Ma ci vuol altro per fare arretrare ragazzi nati negli anni Sessanta, abituati ai sacrifici e spinti da una passione che scorre nelle loro vene da 25 anni e passa. Questa passione è la loro energia alternativa, che funziona anche quando i capelli diventano grigi e i compensi da parte delle società – quando ci sono – servono solo ad arrotondare lo stipendio di un lavoro ‘normale’, fuori dallo sport. Del resto il maxibasket richiama alla mente il minibasket: il gioco per il gioco, agonismo  allo stato puro, voglia di sfide, soprattutto con se stessi.

      Carlo Audino 

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