Facciamo un bel passo indietro e diamo uno sguardo al passato di Superbasket: una sorta di università del giornalismo sportivo, dal mio punto di vista. Sfogliando i primi numeri del settimanale ho scoperto infatti che nel periodo che va dal 7 novembre 1978 al 29 dicembre 1983, cioè nei suoi primi 5 anni e 2 mesi di vita, la rivista aveva ospitato più di 200 giornalisti e tra questi un incredibile numero di giovani che poi hanno fatto la storia del nostro sport.
Tra questi: Mario Arceri (per numerosi anni caporubrica basket del Corriere dello Sport e presidente dell’Associazione dei giornalisti italiani di basket); Luca Argentieri (per anni redattore delle pagine sportive di Repubblica); Guido Bagatta (telecronista su Italia Uno e poi Sportitalia e conduttore di vari programmi televisivi recentemente nominato presidente di Siena); Mabel Bocchi (uno dei miti del nostro basket femminile e successivamente giornalista Rai, ha condotto la Domenica Sportiva); Federico Buffa (ex commentatore NBA su Sky e ora popolarissimo narratore e commentatore di storie di calcio sempre su Sky); Enrico Campana (per numerosi anni caporubrica basket della Gazzetta dello Sport e poi direttore di Superbasket); Marco Cassani (per anni caporubrica basket alla Gazzetta dello Sport); Peppino Cellini (uno dei grandi narratori del basket bolognese); Luca Chiabotti (ex caporubrica basket della Gazzetta dello Sport), Luca Corsolini (ex redattore di Sky); Massimo De Luca (giornalista Rai e Mediaset, fondatore dello storico programma Tutto Basket, su Rai Radio 1); Roberto Degrassi (attuale caporubrica basket del Piccolo di Trieste); Antonio Dipollina (attuale critico televisivo di La Repubblica); Oscar Eleni (uno dei fondatori dei Giganti del Basket, ora a Il Giornale); Guido Ercole (per anni caporubrica basket de La Stampa di Torino); Enrico Franceschini (attuale corrispondente dalla Gran Bretagna di La Repubblica); Marco Francioso (giornalista Mediaset); Attilio Frizzati (storico giornalista e biografo del basket triestino); Walter Fuochi (attuale caporubrica basket de La Repubblica); Andrea Girelli (per anni caporubrica basket al Corriere dello Sport), Roberto Gotta (l’unico giornalista presente nei primi anni della rivista e nel nuovo corso); Edoardo Grassi (attuale redattore basket a Mediaset); Luigi Maffei (per anni caporubrica basket del Gazzettino di Venezia); Gianni Menichelli (uno dei fondatore di Giganti del Basket, poi alla Gazzetta dello Sport e caporubrica basket a La Stampa); Enrico Minazzi (redattore di Giganti del Basket poi responsabile rubrica motori alla Gazzetta dello Sport); Arnaldo Mussolini(a lungo caporubrica basket del Gazzettino di Venezia); Alessandro Ongarato (giornalista Mediaset ora a Sky TG 24); Romano Piccolo (storico giornalista e biografo del basket casertano); GianMatteo Sidoli (uno dei nostri maggiori arbitri internazionali, poi consigliere federale e giornalista); Gabriele Tacchini (ex caporubrica basket a L’Ansa di Milano di cui è stato poi caporedattore); Antonio Tavarozzi (per anni caporubrica basket a La Stampa di Torino); Bibi Velluzzi (attuale redattore calcio alla Gazzetta dello Sport); Paolo Viberti (per molti anni capo rubrica basket a TuttoSport); Ennio Vitanza (telecronista di calcio alla Rai e poi anche di basket delle gare di Serie A); Umberto Zapelloni (caporedattore sport al Corriere della Sera, attuale vicedirettore della Gazzetta dello Sport).
Dopo i giornalisti, continuiamo la nostra carrellata per evidenziare come Superbasket sia stata una vera e propria palestra anche per coach, dirigenti, manager e personaggi che rivestono ora altri ruoli, non solo nel basket, e che sono stati collaboratori della storica rivista. Eccoli.
Ferdinando Albini (dirigente della FIP e dell’Olimpia Milano); Andrea Bassani (ex responsabile del dipartimento televisivo dell’Euroleague); Valerio Bianchini (uno dei più grandi allenatori italiani, unico con Carlo Recalcati ad avere tre titoli con 3 squadre diverse); Michele Boccacci (ex producer di Gazzetta-TV); Marco Calamai (toscano, ex allenatore, da oltre vent’anni lavora con successo con ragazzi disabili); Giancarlo Campeggi (storico fotografo milanese); Annamaria Capicchioni (famosa fotografa ma ancora più nota per aver vinto nella puntata finale del quiz della RAI “Scommettiamo?” del 1978 presentato da Mike Bongiorno somma di 3.600.000 lire portando poi il suo bottino complessivo alla cifra record di 35.400.000 lire); Franco Casalini (milanese, allenatore con un palmares che comprende una Coppa Intercontinentale, una Coppa dei Campioni, uno scudetto, oltre a numerosi titoli come vice nell’Olimpia Milano); Sergio Chiesa (fondatore di Datasport); Giulio Ciamillo (il fotografo per eccellenza del basket italiano, ancora oggi con SB); Claudio Coccia (avvocato romano, uno dei padri del nostro basket che ha firmato la storica riforma che ha creato la A1 e la A2, presidente della FIP per 10 anni e poi Commissioner della Lega); Marco Crespi (allenatore della Nazionale femminile); Sandro Gamba (giocatore prima dell’Olimpia e poi famosissimo allenatore e CT azzurro); Maurizio Gherardini (forlivese, general manager di Forlì e Treviso, nel 2006 primo dirigente europeo nell’NBA); Stefano Giubertoni (attuale direttore commerciale e marketing di Paglieri Sell System); Dido Guerrieri (allenatore di A, membro della Hall of Fame italiana, famosissimo per il suo originale e spiritosissimo “Taccuino”); Massimo Mangano (siciliano, allenatore che negli anni ottanta è stato direttore editoriale del mensile Giganti del Basket); Jim McGregor (allenatore americano che ha guidato ben 8 nazionali: Italia, Grecia, Turchia, Svezia, Perù, Marocco, Repubblica Centrafricana e Colombia); Nico Messina (l’allenatore che ha scoperto Dino Meneghin); Arunas Pakula (memoria storica del basket lituano); Dan Peterson (attuale direttore di SB che in passato si firmava anche con il nome Tennessee Slim e Tex Summers, per lui non servono presentazioni); Nebojsa Popovic (ex coach della Stella Rossa Belgrado e della Nazionale Jugoslava con un palmares interminabile); Luigi Ricci (agente di Rieti con un passato da dirigente e giornalista); Cesare Rubini (una leggenda prima come giocatore, poi allenatore e infine dirigente); Jimmy Strong (giocatore e coach del Gira Bologna); Arnaldo Taurisano (allenatore milanese per oltre un decennio sulla panchina di Cantù dove vince tre coppe Korać e tre Coppa delle Coppe, uno scudetto, una coppa Intercontinentale); Elio Tomassini(notissimo dirigente marchigiano, nel 1983 è stato insignito del Cavalierato Ufficiale della Repubblica); Lajos Toth (giocatore e allenatore ungherese naturalizzato italiano); Claudio Trachelio (preparatore atletico dell’Olimpia Milano ai tempi di Coach Peterson); infine Claudio Vandoni (allenatore benemerito d’eccellenza romano).
La storia di questa testata, fatta da questi e molti altri nomi di grande rilievo (mi scuso se nella lista ne manca qualcuno, fatemi sapere di eventuali dimenticanze), dimostra che Superbasket è stato, e può essere ancora, un vero, grande trampolino di lancio per chiunque voglia intraprendere un percorso di qualità nel mondo del giornalismo. Non solo quello cestistico, come abbiamo visto, ma nel mondo della comunicazione sportiva a tutto tondo.