Che la prima convocazione azzurra di Brian Sacchetti sia avvenuta in coincidenza con l’arrivo del padre sulla panchina della nazionale ha causato qualche sorrisino ironico ma la verità è che probabilmente Sacchetti meritava una chance prima di adesso. In azzurro è stato un buonissimo giocatore delle squadre giovanili poi in serie A è sempre stato un cambio apprezzato, capace di dare molto in poco tempo. Anche ad alto livello com’è stato a Sassari. Quest’anno sta mettendo assieme le migliori cifre in carriera a Brescia. Mai aveva segnato 9 punti a partita, catturato 5.6 rimbalzi o avuto una valutazione di 14 per gara. Sacchetti il coach deve guardare oltre le prime scelte. Il ruolo di ala piccola soffre problemi di taglia o rendimento nel caso di Abass e Fontecchio. Sacchetti può aiutare anche da 4 dove al momento non è disponibile Pascolo. E infine si sottovaluta che Sacchetti coach ha allenato il Sacchetti giocatore per anni a Sassari, vincendo molto. L’unico motivo autentico di perplessità è un altro: Brian ha 31 anni e la nazionale deve guardare al 2019, ai Mondiali, e forse per uno come lui è un po’ tardi per costruirsi una carriera che vada oltre le qualificazioni.