La parentesi europea di Kaunas lascia sentimenti contrastanti: sicuramente soddisfazione per un altro titolo conquistato, allo stesso modo determinazione per un cammino immacolato che va proseguito; ma anche amarezza per come sono sfumate due medaglie del metallo più pregiato proprio nelle fasi cruciali. Ma non c’è tempo per pensarci troppo, visto che a 365 giorni di distanza arriva l’occasione più ghiotta per rifarsi: il Mondiale di Salonicco, competizione alla quale gli “Azzurroni” arrivano rinforzati e con tutte le carte in regola per compiere il definitivo passo di consacrazione nella leggenda.
I veterani azzurri di coach Alberto Bucci disputeranno a Salonicco, in Grecia dal 12 al 21 luglio i mondiali di Maxibasket nelle categoria Over 40 e Over 50. Due anni fa le, ai mondiali di Natal (Brasile) in queste due categorie l’Italia conquistò la medaglia d’argento alle spalle delle formazioni brasiliane. Ora entrambe puntano decisamente al titolo mondiale. Finora l’unica formazione azzurra che sia riuscita ad arrivare al titolo mondiale è stata – per ben due volte – quella della categoria Over 45, imbattuta da sette anni. Quest’anno però non ci sarà. Come mai? I giocatori che formavano il nucleo di questa splendida formazione sono invecchiati e sono passati di categoria. Alcuni di loro (fra cui Solfrini, Tirel, Carera, Ponzoni, Cefis) hanno gareggiato con gli Over 45 anche quando erano ormai maturi per la categoria Over 50.
Adesso ai reduci della gloriosa formazione Over 45 si aggiungono ottimi elementi, a cominciare da Mario Boni, uno dei nomi più illustri del basket italiano, che torna in azzurro a distanza di vent’anni, da quando lo chiamò l’allora C.T. Ettore Messina. A Salonicco Mario Boni giocò due campionati dal 1996 al 1998 con la squadra dell’Aris e diede un apporto decisivo nella conquista della Coppa Korac e della Coppa di Grecia. Oltre a Mario Boni c’è un’altra new entry di peso, Gigio Mentasti, che vanta una quindicina di campionati in serie A nella sua bella carriera. Completano la squadra i play Montecchi e Schiavi, le guardie Acerbi e Giordano, Ceccarelli e Cefis e il pivot Tortù. Fra le 25 squadre in lizza a Salonicco, le più quotate sembrano le formazioni della Grecia, della Lituania, degli Usa e della Russia. L’Italia parte in un girone che comprende anche Perù, Russia B e Ucraina.
Anche la formazione Over 40 ha le carte in regola per mettere le mani sulla medaglia d’oro. La formazione è ampiamente rinnovata rispetto a quella che due anni fa fu defraudata in finale della medaglia d’oro in Brasile da arbitri, guarda caso, brasiliani. Di quella squadra sono rimasti il play Donati, la guardia Delli Carri, le ali Riccardo Esposito, Longobardi e Corvo. La squadra riceve poi una provvidenziale trasfusione dalla pluridecorata formazione Over 45 con le guardie Bullara e Claudio Capone e col pivot Venturi. Le matricole sono di valore: il play Corvino, le ali Christian Mayer Bertinelli e Zudetich e il pivot Brigo.
Le squadre iscritte nella categoria Over 40. Le avversarie più temibili per gli azzurri sono Montenegro, campione europeo in carica, Grecia – che schiera la bellezza di quattro formazioni – Portorico e Serbia.
Eppure gli auspici non erano i migliori. Stavolta però (per fortuna!) solo per qualche scivolone in campo, come quello della Nazionale Over 40 che, all’esordio, è caduta immediatamente sotto i colpi dei pari età tedeschi.
I mondiali cominciano male. Pronti, via, gli azzurri Over 40 inciampano contro l’ostacolo della Germania, ritenuta alla vigilia abbordabile e vanno al tappeto 75 a 67. Scarsa preparazione nelle gambe, poca intesa, difesa affannosa, giornata nera nel tiro e, come se non bastasse tutto questo, ansia e precipitazione nei cinque minuti finali, quando la partita poteva essere raddrizzata. E pensare che, dopo un inizio col freno a mano tirato, l’Italia aveva recuperato lo svantaggio e aveva accumulato 13 punti di vantaggio all’inizio del terzo quarto. A quel punto è affiorata la stanchezza, la difesa ha lasciato troppi varchi ai tedeschi, fisicamente molto ben preparati – tremendi Jenko, di origune ucraina, e Karamann – la percentuale al tiro è crollata. “In più, a peggiorare le cose – rileva coach Bucci – ci si è messa la brutta abitudine dei nostri in attacco di fermarsi a invocare un fallo subito o comunque contestare le decisioni degli arbitri. In questo modo abbiamo incassato un mare di punti in contropiede. La partita l’abbiamo persa soprattutto in transizione”.
Forse è meglio che le magagne siano venute fuori all’inizio. C’è tempo per rimediare, a patto di cambiare registro fin dalla prossima partita, contro la Grecia D, che non sarà facile. C’è comunque, anche in una giornata nera, qualcosa da salvare. Come la difesa messa in atto nella prima parte della gara, che ha fruttato un buon numero di palle rubate e di canestri in contropiede, con Corvo, Delli Carri e Corvino in bella evidenza. Di solito la pressione della difesa degli azzurri di Bucci demolisce prima o poi gli avversari. Questa volta invece ha demolito i nostri: nel senso che i tedesconi, tutti buoni atleti ben allenati, non si sono disuniti, e la fatica profusa nella difesa ha invece avuto ripercussioni negative sugli stessi azzurri. “La partita è finita troppo presto per noi – ha detto Capone – Abbiamo mollato in difesa, abbiamo smesso di recuperare palloni, e quando i tedeschi hanno rimontato lo svantaggio, abbiamo perso la fiducia. Tutto questo non deve più succedere”.
Italia Over 40: Corvino 4, Donati 4, Delli Carri 10, Capone 10, Longobardi 10, Esposito 1, Zudetich 2, Corvo 13, Venturi, Brigo 6.
Germania Over 40: Jenko 21, Neuhaus 12, Hagermann 2, Ritter 13, Klauck, Vogt, Karamann 18, Neumann 5.
Un campanello d’allarme? Nient’affatto! Forse, anzi, quella scintilla che, all’Over 40 come alle altre nostre portacolori, è servita da sveglia, quasi da pozione amara da digerire per diventare…cannibali!
Già dal match con la Grecia D, stravinto 83-48 grazie a 20 punti di Gigi Delli Carri, si capisce che la musica è decisamente cambiata. Ed è diventata la stessa sinfonia di Over 45 e 50 che, nelle prime giornate del Mondiale greco, non ne hanno voluto sapere di lasciare la scena a qualcun altro. Quattro vittorie su quattro e qualificazione in cassaforte per entrambe, con la Over 50 che si è permessa di travolgere Perù e Russia; ha dovuto faticare un pochino di più l’Over 45 nel battere Austria e Uruguay, ma niente di preoccupante sulla strada delle medaglie. La giornata conclusiva, quindi, diventava decisiva solo per l’Over 40 attesa dal difficilissimo impegno con la Serbia.
Con una splendida vittoria sulla Serbia per 81-72 gli azzurri Over 40 passano ai quarti di finale, dove dovranno vedersela con il Montenegro. Non sono da meno i senatori Over 50, che strapazzano l’Ucraina 82 -35 e si qualificano agli ottavi di finale, dove avranno come avversaria la Croazia. La prima tappa della marcia verso le medaglie è raggiunta, missione compiuta. L’Italia Over 40 ha compiuto un vero capolavoro battendo la Serbia, una delle favorite alla vigilia per il titolo, che si era presentata con due vittorie su due partite e che schierava Milenko Topic, nazionale alle Olimpiadi di Atlanta e ai mondiali del ‘98. Gli azzurri si sono presentati con la faccia giusta alla palla a due e hanno aggredito i quotati avversari volando subito in contropiede. Il pressing delle guardie Delli Carri, Corvino e Donati si rivelerà un’arma micidiale nelle mani degli azzurri, pronti a schizzare in transizione e a segnare: alla fine saranno 8 le conclusioni in contropiede. Ma i nostri si sono comportati benone anche negli attacchi manovrati contro la buona difesa della Serbia, quasi sempre a uomo. Gli azzurri hanno alternato con buona scelta di tempo le conclusioni da fuori dei frombolieri Capone, Delli Carri e Longobardi con le incursioni in area condotte soprattutto da Corvo e da Corvino. Il primo quarto è stato tutto in equilibrio (19 a 20) ma la buona difesa e lo spirito di reazione degli azzurri hanno sorpreso gli slavi, che hanno perso sicurezza. In apertura del 2° quarto la nazionale era matura per il break, che è partito da un tecnico trasformato da Esposito, seguito da un contropiede di Bertinelli e da una serie irresistibile di tre bombe su tre di Capone in rapida successione. A cinque minuti dal riposo l’Italia ha raggiunto il massimo vantaggio (44-28). Sembrava fatta. Ma i serbi sono difficili da domare; punti sul vivo, hanno reagito aggrappandosi al loro fuoriclasse Topic, che a forza di bombe e di tiri liberi ha favorito un contro break di 11-0 (44-39). I nostri Zudetich, Esposito e Longobardi si sono alternati in difesa sul fuoriclasse Topic, trattato con riguardo perfino eccessivo dalla coppia di arbitri tedeschi. Il guaio è che Topic è una macchina dalla linea dei tiri liberi, e ne ha messi a segno 15 su 18. I serbi si sono avvicinati pericolosamente (59-57 a 1’23 dalla fine del 3° quarto), ma tanto è bastato per dare la scossa i nostri e presentarsi all’ultimo quarto con un discreto margine (64-57). Nel quarto finale gli azzurri hanno dato il meglio di sé moltiplicando gli sforzi senza mai perdere lucidità. Volevano a tutti i costi questa vittoria e non hanno mai mollato. “Sono stato sveglio due ore la notte prima della gara – ha detto Michele Bertinelli – e non ho fatto altro che pensare a portare a casa la vittoria. Eravamo tutti concentrati, e il risultato che volevamo è arrivato”. E Riccardo Esposito, top scorer degli azzurri con 20 punti, ha ben fotografato la realtà degli azzurri: “Noi siamo una squadra che non può permettersi di giocare senza intensità. Se giochiamo in questo modo non abbiamo avversari”. Difficile pescare il giocatore MVP in un gruppo così compatto. Ne è convinto anche Bucci: “Tutti lo meritano, ciascuno ha dato il proprio contributo importante”. Diciamo allora che MVP è lo spirito di questa squadra. Ma possiamo dire che il titolo di MVP lo merita Bucci, capace di trasformare in due partite e un allenamento un insieme di giocatori in un gruppo vincente. Chapeau, coach Alberto! Ecco il tabellino dell’Italia Over 40: Delli Carri 13, Capone 9, Longobardi 14, Esposito 20, Bertinelli 4, Corvino 14, Donati, Zudetich 2,Corvo 4, Venturi, Brigo. Sulla vittoria degli azzurri Over 50 pochissimo da dire. Gli ucraini di Kiev si sono fatti travolgere fin dall’inizio (19-5 nel primo quarto) senza opporre una resistenza decente. 82-35 alla fine, con l’ennesima mitragliata di Mario Boni, 26 punti. In gran parte vistosamente in sovrappeso, invecchiati prima del tempo, i nostri avversari hanno alzato subito una bandiera bianca come i loro capelli. Queste partite farsa le troviamo nella prima fase. Ora che l’Italia Over 50 è qualificata agli ottavi di finale, si comincia a fare un po’ più sul serio. Il tabellino dell’Italia Over 50. Ceccarelli 2, Giordano 2, Mentasti 2, Montecchi 10, Solfrini 10,Tirel 15. Tortù 9, Carera, Boni 26, Ponzoni 4, Cefis 1. Anche l’Italia Master Over 45 ha superato il primo turno dopo aver ottenuto on tre successi su tre partite.
I nomi delle nostre avversarie? Dinamo Russia per l’Over 45, Croazia per l’Over 50 ma soprattutto Montenegro per l’Over 40 in una vera e propria anticipazione di una potenziale finale.
Carlo Audino (1-Segue)