I risultati della notte Nba.
Boston-Denver 124-118
I Celtics ritrovano smalto offensivo e un Irving trascinante e nella sparatoria ad alto punteggio del TD Garden regolano i Nuggets con un secondo periodo da 38 punti segnati. Boston ha la migliore prestazione balistica della stagione e anche i 124 punti segnati sono il massimo realizzato dall’inizio della regular season. Contro Denver si gioca a chi segna di più e i padroni di casa ne vengono fuori tirando con il 59.5% dal campo e portando cinque uomini in doppia cifra. Irving segna 33 punti con 7 assist e 12/19 dal campo, Tatum reagisce alle ultime due prestazioni appannate con 15 punti e 4 rimbalzi e coach Stevens non sente nemmeno l’assenza di Horford. I Nuggets trovano sostanza in area anche senza Jokic con 15 punti e 6 rimbalzi di Plumlee ma faticano dall’arco nonostante i 28 punti e 10 rimbalzi di Murray e i 36 con 6 assist di Harris in una delle prestazioni più ispirate della carriera. Poco dalla panchina e Denver si conferma squadra poco incisiva in trasferta, ora 5-11 in stagione.
Indiana-OKC 95-100
E’ la notte del ritorno di Paul George alla Bankers Life Fieldhouse. L’ala avverte emotivamente la circostanza e il pubblico dell’Indiana gli ricorda, fischiandolo dal riscaldamento alla sirena, che quella non è più casa sua. George finisce con 12 punti e 3/14 al tiro, non tanto diverso da tante altre partite, ma l’impatto emozionale ha effetto nella sua prestazione anche se nel finale è una sua palla recuperata a fare la differenza. I Thunder però si prendono la vittoria facendo quello che di solito fanno i Pacers, ovvero non limitarsi a guardare le stelle giocare ma ricevendo una mano da tutti gli uomini della rotazione. Con tutti intendiamo sul serio tutti, Donovan ne ruota dieci e tutti e dieci vanno a referto. Il migliore marcatore non è Westbrook, tripla doppia da 10 punti con 17 rimbalzi e 12 assist ma 3/17 dal campo, e nemmeno Anthony al solito zavorra da 4/14 in 35 minuti. E’ Adams che chiude con 23 punti e 13 rimbalzi. Nel finale i canestri decisivi sono di Patterson e Grant usciti dalla panchina, con Abrines che ne aggiunge 14 e 4/6 dall’arco. I Pacers non hanno un vero impatto da Sabonis e Stephenson e nel finale Oladipo, l’altro uomo coinvolto nella trade dell’estate, con 19 punti con 9/26 dal campo e 1/9 dall’arco non è una presenza rilevante. I padroni di casa tirano con il 35.5% dall’arco e perdono la quinta partita in casa della stagione. ‘Sapevo che mi avrebbero fischiato, ma io ho vissuto sette anni fantastici qui. Sono contento che questo circo sia finito, così tutti possiamo pensare al futuro’ le parole di George alla fine. Indianapolis nella notte ha ricevuto la notizia che ospiterà l’All Star Game nel 2021.
Houston-Charlotte 108-96
I Rockets continuano a vincere, undicesimo successo consecutivo, e la gara del Toyota Center è praticamente già finita dopo il primo periodo chiuso dai padroni di casa 38-23. Gli Hornets non hanno armi per rispondere in una notte offensiva particolarmente scialba, finiscono sotto di 24 nel secondo periodo e i riflettori sono per Chris Paul che gioca la migliore partita da quando indossa la maglia di Houston e chiude con 31 punti e 11 assist. La squadra di D’Antoni produce il solito diluvio di triple, 17 in totale, con 21 punti di Harden e 8 assist, 17 di Gordon con 4/9 dall’arco e 13 con 6 rimbalzi di Ariza. Per Charlotte solo 4/21 dalla distanza e un altro ex di giornata, Dwight Howard, vive una notte da 26 punti e 18 rimbalzi ma gioca praticamente da solo visto che Walker e Batum sul perimetro sono impalpabili. Gli Hornets non hanno niente dalla panchina e vengono travolti quando i Rockets danno le chiavi della regia a Paul contro le loro seconde linee, ottava sconfitta nelle ultime dieci partite giocate.
Washington-Memphis 93-87
I Wizards continuano ad alternare una vittoria a una sconfitta e il successo su Memphis, a basso punteggio in una partita piena di errori, non è di quelli indimenticabili. La buona notizia per la capitale è il ritorno di John Wall che nel finale insieme a Beal confeziona i canestri e gli assist dentro un parziale di 13-0 nell’ultimo periodo che costringe i Grizzlies alla quinta sconfitta consecutiva. Washington ha l’intero quintetto in doppia cifra con 18 e 7 assist di Beal e 13 e 2 recuperi di Wall, ma sono anche i 12 e 8 rimbalzi con 2 stoppate di Gortat a fare la differenza. Gli ospiti perdono 17 palloni, per una volta hanno tanto dal quintetto con 15 e 10 rimbalzi di Gasol e 20 e 7 assist di Harrison, ma l’assenza di Evans si aggiunge a quella di Conley e toglie soluzioni a una panchina già povera e ferma a 19 punti segnati. Memphis segna 12 punti nel primo periodo e 29 nel primo tempo, entrambi record negativo stagionale esattamente come il bilancio di 8-20 che è il peggiore insieme ai Mavs della Western Conference.
New Orleans-Milwaukee 115-108
I Pelicans fermano il momento positivo dei Bucks in una partita tirata e risolta solo nel finale con il trio Cousins-Davis-Moore che segna i canestri decisivi dopo che le due squadre erano state a braccetto per tutta la serata. New Orleans cerca in tutti i modi di complicarsi la vita perdendo 21 palloni, 9 dei quali del solo Cousins che a fine gara dirà di essere il principale responsabile delle palle perse. Ma è una sua fenomenale schiacciata a 4 minuti dalla fine che genera l’allungo decisivo sul 106-101 dentro una prestazione da 26 punti, 14 rimbalzi e 7 assist. Davis ne aggiunge 25 con 10 rimbalzi e 4 stoppate e Moore sul perimetro è una presenza da 21 punti e 4/6 dall’arco. I Pelicans tirano con il 52% dall’arco, i Bucks solo con il 29.6% e non bastano i 32 punti, 9 rimbalzi, 4 assist e 5 stoppate di un gigantesco Antetokounmpo a girare la partita. Milwaukee ha poco dalla panchina e la doppia doppia di Middleton da 15 punti e 10 assist tiene viva la partita ma non basta in una notte nella quale la squadra di Kidd tira con il 63.2% ai liberi.
Phoenix-Toronto 109-115
E’ la notte di DeRozan, che nel deserto esplode con la migliore prestazione offensiva stagionale e permette ai Raptors di stare sempre avanti nel punteggio dal secondo quarto in avanti senza che i Suns riescano mai a invertire il senso della partita. La stella di Toronto chiude con 37 punti, 12/24 dal campo e 13/15 ai liberi una serata nella quale gli esterni di Phoenix non hanno antidoti alle sue folate offensive. I canadesi trovano linfa in area con 20 punti e 11 rimbalzi di Valanciunas e 21 e 13 di Ibaka gestendo in maniera attenta il pallone e limitandosi a 6 palle perse. I padroni di casa, privi di Booker, sono alla quinta sconfitta consecutiva che è record negativo eguagliato di questa stagione e trovano in Daniels un trascinatore inaspettato dalla panchina, 32 punti con 11/16 al tiro, ma dentro l’area hanno un Jackson fermo a 2 punti con 0/7 dal campo e la Nba è una lega che non ti perdona quando la tua stella è infortunata e quella degli avversari vive la sua migliore serata dall’inizio della stagione.
Orlando-LA Clippers 95-106
Terza vittoria consecutiva per i Clippers, terza sconfitta di seguito per Orlando che all’Amway Center vede scappare inesorabilmente la parte rossa di Los Angeles nella parte finale del terzo periodo. E’ un parziale di 13-5 a indirizzare la notte dalla parte dei Clippers che sono ancora privi di Gallinari, nemmeno partito per la trasferta, ma hanno 16 punti e 20 rimbalzi di un Jordan dominante in area e 31 con 8 assist di Williams che esce dalla panchina ma è il vero riferimento di coach Rivers in attacco. Ai Magic non basta un Payton da 13 punti, 4 rimbalzi e 4 assist e nemmeno i 20 e 8 di Simmons per andare oltre il 42% dal campo e 12/21 ai liberi, settima sconfitta nelle ultime dieci partite giocate.
Miami-Portland 95-102
I Blazers si confermano squadra da trasferta e si prendono l’American Airlines Arena con un finale infuocato di Lillard. La stella di Portland guida la rimonta dopo che i suoi compagni erano finiti a meno sedici nel secondo tempo, segna sette punti negli ultimi tre minuti e firma la vittoria che chiude una striscia di cinque sconfitte consecutive. Si segna poco ma gli ospiti oltre ai 18 punti e 6 rimbalzi di Lillard ne hanno 28 con 2 recuperi da McCollum nella solita esibizione della combo sul perimetro. Portland ha il 50% dal campo tirando appena 72 volte, minimo stagionale, e gli Heat oltre a subire un incredibile parziale di 32-16 nell’ultimo periodo tirano anche male i liberi fermandosi al 60.9% e perdendo 15 palloni. L’intero quintetto è in doppia cifra con 10 punti e 6 rimbalzi di Olynik ma una panchina ridotta praticamente a due uomini, Adebayo e Ellington che insieme producono 36 punti e 11 rimbalzi, impedisce agli Heat di arrivare con energie a sufficienza nell’ultimo periodo.
Chicago-Utah 103-100
Silenziosamente i Bulls stanno restaurando un inizio di stagione disastroso, vincono la quarta partita consecutiva e confermano il calo dei Jazz, arrivati alla quarta sconfitta di seguito. Allo United Center si gioca a basso punteggio, come da tradizione tra le due squadre, e a 22 secondi dalla fine è un jumper dalla media distanza di Dunn a creare il 100-96 che manda definitivamente il risultato dalla parte di Chicago. Problemi alla schiena tolgono Markkanen alla rotazione per la seconda partita consecutiva ma i Bulls sono cambiati da quando è tornato Mirotic, rafforzato da un’estate passata a sollevare pesi e autore di una massiccia prestazione da 29 punti, 9 rimbalzi e 11/18 dal campo. L’intero quintetto di casa va in doppia cifra con 16 punti, 4 rimbalzi e 5 assist di Lopez e non c’è bisogno della produzione della panchina. Coach Snyder è pieno di infortunati e la sua squadra non va oltre il 9/30 dall’arco, tirando con il 46.2% dal campo e perdendo 16 palloni. Le buone notizie arrivano da Mitchell, 32 punti con 15/26 dal campo anche se poca mira dal’arco, ma Gobert non è ancora al massimo della condizione e oltre a 11 rimbalzi e 5 stoppate non produce che 6 punti in attacco. I Jazz scivolano a 13-15 in stagione e sono sorpassati dai Thunder all’ottavo posto della Western Conference.
Marco Bonfiglio
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