
Per tutta la regular season, Milano è stata squadra mediocre nel tiro da tre con un po’ di sorpresa considerando quanti specialisti avesse nel roster. Ma con l’arrivo dei playoff le cose sono cambiate. Nelle sette partite giocate fino ad ora, l’Olimpia ha tirato con il 41% da tre: è stata la migliore del lotto. Il primo obiettivo di Trento sarà quello di abbassare le percentuali di tiro dall’arco di Milano che tira oltre sette volte di più da tre e con medie superiori al 32.5% della squadra di Buscaglia. Stando alle cifre ci sono 14 punti a partita di differenza tra le due squadre spremuti attraverso il tiro da tre (Milano ha in Dairis Bertans il miglior tiratore dei playoff, Kuzminskas è oltre il 45%, poi ci sono Goudelock, Micov, Jerrells).
Ma Trento compensa con una furiosa ricerca del tiro ravvicinato. Esegue 44 tiri da due a partita contro i 34 dell’Olimpia che converte leggermente meglio. In queste considerazioni c’è la differenza più evidente tra le due squadre: Milano è ariosa, laddove Trento porta la palla dove possa esserci contatto e fisicità; Milano è qualità dove Trento è quantità; Trento usa le palle rubate per fare contropiede e segnare da sotto, poi usa i suoi esterni di stazza per attaccare la differenza di statura con gli avversari ma non avendo lunghi perimetrali trasforma l’area in una tonnara dove vanno tutti e crea il clima per portare la partita sui suoi binari. Per Milano è più importante del solito tirare bene da tre per allargare il campo.
Foto: Alessia Doniselli / Superbasket