Anche in questi playoffs “The Chosen One”, ha dimostrato di essere il più forte e decisivo di tutti. Attorniato dal peggior supporting cast in carriera, LeBron James a 33 anni è riuscito nell’impresa di arrivare alle Finali per l’ennesima volta, dimostrando di essere l’unico che, da solo o quasi, può cambiare le sorti di una franchigia.
James nel contratto con Cleveland ha un player option di 35.6 milioni di dollari, ma difficilmente la eserciterà e potrà così decidere la sua nuova destinazione; al momento l’unica indicazione data dal giocatore è che sceglierà in funzione delle possibilità di vincere e delle esigenze famigliari, ma poiché un suo trasferimento può cambiare gli equilibri della Lega è già da tempo è partito il toto-decision, ed anche a Las Vegas gli allibratori hanno già fornito le quote che vedono Houston favorita, seguita da Philadelphia, Cleveland e Los Angeles Lakers.
Rockets : Chiaro che immaginare LeBron al fianco di Chris Paul e James Harden fa pensare ad un super-team e qualche grattacapo per il coach D’Antoni, ma Daryl Morey non gode dello spazio salariale sufficiente per offrire un contratto a James (tra l’altro dovrà risolvere anche i rinnovi di Chris Paul, Clint Capela e Trevor Ariza) per cui sarà costretto ad un’operazione simile a quella messa in atto lo scorso anno per ottenere Chris Paul, e quindi a trovare l’accordo con Cleveland; in questo caso LeBron dovrebbe esercitare la player option e le due franchigie metterebbero in piedi una trade che includerebbe probabilmente Eric Gordon e Ryan Anderson più scelte.
L’operazione è tecnicamente possibile, ma è difficile immaginare che Cleveland accetti di rimanere in zona luxury senza LeBron, assorbendo giocatori che non garantiscono possibilità di vittoria.
Sixers : Philadelphia, a differenza di Houston, ha lo spazio salariale per firmare James senza dover trovare un accordo con Cleveland; basterebbe rinunciare ai propri free agent come J.J. Redick e Marco Belinelli ed effettuare alcune operazioni di contorno per creare lo spazio salariale sufficiente a firmare LeBron, che raggiungerebbe Ben Simmons e Joel Embiid come tappa finale per “The Process”. Scenario possibile: tecnicamente può attrarre James che rimarrebbe nel meno competitivo Est, ma anche qui i rebus tecnici sono tanti viste le caratteristiche di Simmons che non sembra così complementare a James. I due condividono lo stesso agente, Rich Paul, inoltre l’inesperienza mostrata nei playoffs dal giovane gruppo potrebbe interessare James che vorrebbe vincere subito.
Cavaliers: Terza possibilità è il rinnovo con Cleveland, franchigia che dal punto di vista economico può dare il maggior salario al giocatore, ma di contro difficilmente può allestire una squadra che possa raggiungere i risultati a cui il campione aspira.
Lakers : Infine c’è l’opzione Los Angeles, che ha spazio disponibile per firmare due free agent al massimo salariale, ed affiancare a James un altro pezzo da 90 come Paul George o DeMarcus Cousins rinunciando però al rinnovo di Julius Randle.
Probabile che, arruolando qualche veterano, i Lakers possano diventare una prospettiva attraente, del resto LeBron ha due abitazioni da quelle parti e dal punto di vista commerciale a LA potrebbe avere ritorni ben più importanti che nelle altre piazze.
Tirando le somme, dovrebbero essere quattro le squadre che si contenderannoi i servigi del “Prescelto”, ma vi sono anche outsider come Golden State, Miami e San Antonio, che potrebbero inserirsi nella “corsa”… e negli ultimi giorni è trapelato addirittura un interesse del giocatore per gli storici rivali di Boston. Per fargli indossare il biancoverde i Celtics sarebbero però costretti a smontare parte del “giocattolo” costruito sui giovani e ricongiungere Kyrie Irving e LeBron. Difficile immaginare un simile scenario, ma visto che parliamo del più forte da una parte e di una squadra pronta per vincere dall’altra, tutto è possibile. Poche settimane e conosceremo la verità.