Facile prevedere che una delle squadre più attive la prossima estate siano i Dallas Mavericks. Nel “libro mastro” ci sono poco più di 59 milioni in contratti garantiti e c’é spazio per uno o due free agent d’impatto. I due nomi che circolano più insistentemente sono quello di DeAndre Jordan e di DeMarcus Cousins: per Jordan sarebbe un ritorno di fiamma visto che aveva già firmato per Dallas nel 2015, prima di cambiare idea e restare ai Clippers (anche se il giocatore strizza l’occhio e non poco a Houston, visto che è nato lì e ritroverebbe Chris Paul, autore di tanti assist al bacio a Los Angeles). L’eventuale accordo con Cosins si tradurrebbe in un contratto al massimo salariale o quasi per un giocatore controverso ma ricco di talento.
Ricordiamo che Dallas è la fortunata detentrice della scelta numero 5 (al momento i vari “mock draft” le accreditano uno tra Mo Bamba e Jaren Jackson Jr., lunghi teoricamente d’impatto e di qualità). Controtendenza la strategia operata in Texas in questi ultimi anni, dove si è deciso, sul modello di quello fatto da San Antonio nell’era Duncan, di mantenere un nucleo di veterani, capeggiati da Dirk Nowitzki e J.J. Barea, aggiungendo alcune firme importanti (Harrison Barnes e Wesley Matthews) e non cercare fortuna nel draft smantellando la squadra. Ci sono state mosse sbagliate come quella per Nerlens Nöel e altre corrette, come lo Yogi Ferrell preso dal nulla. Per ora la squadra, che è stata a lungo ai vertici della Western Conference, è in un momento di transizione. Questa estate potrebbe essere quella dell’arrivo di un rookie importante e di un free agent di spicco che potrebbero se non altro far riaffacciare la squadra in zona playoff. La continuità del gruppo è data soprattutto da coach Rick Carlisle che inizierà la sua undicesima stagione sulla panchina dei Mavericks. Vedremo se questo basterà a far ripartire un ciclo vincente.