10 A Nico MANNION diventato azzurro mentre i suoi compagni di squadra diventavano rossi. Sono i giorni dei talenti di nuova generazione: non sarà meraviglioso come Mbappé re di Francia, ma ci ha fatto vedere che ha dentro tutto quello che serve per diventare un capo giocatore, anche se non ci piace come tira.
9 Alla TRIESTE del basket che ci ha accolto con amore fraterno, alle storie infinite dello Jadran e della Slovenia, ai sognatori che hanno brindato con noi a patto che facciano una dimostrazione contro l’acustica e la musica del pala Rubini.
8 Ai MATURI BASKETTARI che si sono trovati da Alceo a Pesaro omaggiando la casa d’arte di Franco Bertini. Un altro mondo, un altro basket e ci è dispiaciuto aver esaurito le medicine, per salvarci a Trieste, rinunciando all’abbraccio con il ferro del’38 . Purtroppo.
7 Ad Awudu ABASS, che forse lascerà l’Italia e se va davvero in Germania potrebbe rinunciare pure lui alla Nazionale, perché non era facile reagire dopo la stagione da “umiliato” in panca Armani. Due partite con inizi tremebondi, ma finali da giocatore quasi vero.
6 A BURNS e per quel poco che ha potuto giocare anche a TESSITORI perché avevano lo spirito di chi non va in campo pensando che in vacanza si sta molto meglio.
5 A FIP, LEGA, FIBA, ULEB che insistono nel voler fare di una partita lo spettacolino della sagra. Rumore, rumore, boiate. Continuano a non capire la mistica del mistero sportivo dove lo spettacolo è la partita. Sempre.
4 A DONCIC se non dimostrerà ai saccentoni di casa NBA, che hanno figli illegittimi anche da noi, che un MVP di eurolega e dell’Europeo saprà far bene anche dove il basket si è ridotto a partite di uno contro uno o al massimo due contro due.
3 A LIVORNO dove il 29 novembre l’ITALIA affronterà la Lituania se non ripartiranno da questo evento per dare di nuovo una spinta ad una delle scuole più belle del nostro basket. Serve l’impegno di tutti, cominciando da chi ha i mezzi.
2 Ad ARADORI per lo 0 di Groningen e DELLA VALLE per lo 0 di Trieste perché giornate storte possono capitare a tutti, ma ci sono altre cose che in campo si possono fare. Ci hanno deluso in questo.
1 A PETRUCCI se davvero ha giustificato l’assenza di Tanjevic nella trasferta olandese per i discorsi sulla malattia generale del basket italiano che non si risolleverà mai se non ci sarà la sollevazione di chi crede che tutto deve ripartire dal reclutamento e da regole, magari dolorose, che aprano spazi dove non ce ne sono.
0 A GALLINARI per aver fatto passare brutte giornate mentre Romeo SACCHETTI cercava di spiegare come stanno davvero le cose con questi ricconi che giocano altrove e si lamentano persino se dopo una loro manata letale, con frattura e rinuncia all’Europeo, non vengono confortati dalle telefonate di chi era stato danneggiato. Come diceva il bue all’asino?
Fonte: Basketnet.it