Luglio è sempre stato il mese del mercato con la caccia al miglior free agent ad imperversare sui media e sui social. La montagna di dollari spesi, i colpi di LeBron James ai Lakers, DeAndre Jordan ai Mavericks e di DeMarcus Cousins ai Warriors, i rinnovi di Chris Paul e Paul George sono lì a confermarlo.
E’ difficile distogliere l’attenzione dal mercato, e dai sogni ad esso collegati, ma luglio è anche il mese in cui prendono il via le tre Summer League (Sacramento e Salt Lake City dal 2 al 5 luglio, Las Vegas dal 6 al 17 dello stesso mese) nelle quali la NBA “presenta” al pubblico i giovani che, tra qualche anno, potrebbero prendere il testimone proprio dai vari James , Curry, Paul & company.
Se qualche anno fa le “Leghe Estive” erano abbastanza anonime, con scarsa partecipazione da parte del pubblico pagante e poca attenzione di quello televisivo, negli ultimi tre anni la NBA ha investito molto nel tentativo di conquistare sempre più visibilità sui media. L’ultimo passo è stato concentrare tutte le 30 squadre a “Sin City” e, di fatto, organizzare un vero e proprio campionato estivo delle giovani stelle.
Lo scorso anno, complice la presenza di giocatori del calibro di Markelle Fultz, Jayson Tatum, Lonzo Ball e degli altri giovani Lakers, l’evento di Las Vegas ha toccato un picco di presenze e di ascolti mai registrati prima.
Anche quest’anno non mancheranno i motivi per seguire con passione le sfide proposte a Vegas. DeAndre Ayton, Marvin Bagley, Jaren Jackson, Trae Young, Mo Bamba e Collin Sexton avranno l’attenzione dei tifosi e degli addetti ai lavori desiderosi di verificare la reale consistenza delle tante parole spese al Draft per magnificarne le qualità. Sarà presente anche Luka Doncic che inizialmente sembrava intenzionato a riposare dopo le fatiche del Campionato Spagnolo e dell’Eurolega. Assente, invece, Michael Porter di Denver, sempre alle prese con l’infortunio che lo ha fatto scivolare al Draft.
Altri nomi da seguire sono i “sophomores” De’Aaron Fox, Dennis Smith, John Collins, Frank Ntilikina, Zach Collins, Jonathan Isaac, Derrick White e Bam Adebayo.
Nelle prime partite si è distinto Jackson che ha bagnato il suo esordio in maglia Grizzlies con 29 punti e 8 “triple”. Non male anche Bagley che ha confermato di possedere un’esplosività non comune nella partita con i Lakers. Molto bene anche Derrick White che ha guidando gli Spurs con due partite oltre i 20 punti. Sembra, invece, avere qualche difficoltà a calarsi nella nuova realtà Young, autore di prove balistiche rivedibili in maglia Hawks.
Ma attenzione a prendere le prestazioni delle “Leghe Estive” per oro colato, spesso rappresentano solo vane illusioni. Se Tony Parker, già durante il primo incontro fece presagire che ancora una volta gli Spurs avevano “pescato la matta” a fine primo giro, e John Wall e Damian Lillard tramutarono il titolo di MVP nel viatico di una carriera da All Star, le performance eccellenti di Josh Selby, Glen Rice Junior ed Anthony Randolph non garantirono loro una carriera NBA.