Cogliere l’attimo; questo sembra suggerire a Milano il calendario dell’Eurolega 2018/2019. Meno truce, almeno in avvio, rispetto alla scorsa stagione.
Si parte con la trasferta di Podgorica, nell’opening game che apre la campagna europea, poi subito i campioni in carica al Forum: arriva il Real Madrid, orfano del fenomeno Doncic volato in NBA, ma con un assetto consolidato e di primissimo livello.
Llull è rientrato a tempo pieno, i rinnovi di Campazzo, Fernandez e Thompkins son già nel assetto, mentre a sostituire il sommo Luka ecco un altro sloveno, Klemen Prepelic, esterno dalla mano fatata.
La terza partita porterà l’Olimpia al Pireo, poi il trittico casalingo con Khimki, Efes e Cska. Quattro delle prime sei gare al Forum.
Certo, non sono passeggiate, in in Eurolega non esistono, ma partire bene stavolta è possibile.
“Io infatti penso solo al primo mese” – spiega Coach Simone Pianigiani – “cercando di fare qualche colpo per rimanere nel gruppo. Bisogna essere pronti subito, cogliere l’attimo, monetizzare se gli avversari dovessero essere in difficoltà perché la stessa situazione, nell’arco di una stagione, capiterà anche a noi. Ripartiamo da un’ossatura solida e metodi di lavoro condivisi, poi, in questa immane maratona, conterà la programmazione e la tenuta pisco-fisica.”
Cinque doppi turni, i primi tre compressi nei due mesi iniziali. Otto trasferte nel girone di andata, sette in quello di ritorno e un primo intasamento di date attorno a Natale.
La Serie A gioca a Santo Stefano, ma Milano non può perché il giorno dopo è impegnata sul campo del Maccabi. Il campionato, l’Eurolega, le finestre legate alle nazionali.
Un calendario che non darà tregua e che presenta pure sovrapposizioni dai risvolti politico – diplomatici molto, ma molto delicati.
Il 29 novembre, per esempio, l’Olimpia volerà a Kaunas per sfidare lo Zalgiris nello stesso giorno di Italia – Lituania valida per le qualificazioni mondiali. Insomma la programmazione è già febbrile nel quartier generale di Assago.
Pianificare stagioni così fitte sta diventando quasi più problematico che andare in campo.
“Il livello è talmente alto che il calendario assume un valore relativo” – commenta Livio Proli – “Mi preoccupano di più gli aspetti logistici e una corretta gestione delle risorse psicofisiche. Un piano di recupero tarato sul doppio impegno e sulla forte prevenzione degli infortuni diventa importante tanto quanto gli aspetti tecnico-tattici. Ormai ci stiamo americanizzando e diventa difficile essere performanti ogni due-tre giorni sia in Italia che in Europa. Inoltre, e lo dico senza polemica, affrontare due tornei organizzati da istituzioni che non si parlando non agevola di certo il lavoro dei club. Tornando al calendario, dovremo mettere fieno in cascina prima del gran finale che mi pare piuttosto ostico.”
Marzo in effetti, è da incubo: Cska, Olympiacos, Real Madrid, Panathinaikos e Fenerbahce in rapida successione, prima della trasferta finale a Istanbul sponda Efes.
“Il tutto” – prosegue Pianigiani – “in un momento delicato che arriva subito dopo la Coppa Italia. Dovremo essere bravi a non prendere tutto come una priorità. In una stagione con più di ottanta partite non tutto è prioritario. Lo è presentarsi sani e in fiducia nei momenti decisivi.”
Fonte: La Gazzetta dello Sport