ITALIA – UCRAINA 92-55 (24-12, 46-26; 76-38)
ITALIA: Czumbel 9 (2/2, 1/5), Miaschi 16 (4/7, 2/3), Palumbo 8 (1/3, 2/4), Grant 5 (1/2, 1/3),
Ladurner 4 (2/3); Laganà 22 (2/2, 6/10), Graziani 11 (4/6, 1/5), Dellosto 5 (1/2, 1/3), Guerrieri
(0/2), Conti 8 (4/6), Da Campo 2 (1/3), Costi 2 (0/2). All.: Capobianco.
UCRAINA: Zaiets 16 (1/3, 4/7), Orzul 4 (2/5, 0/6), Shorstkyi 7 (1/3, 1/4), Klevzynik 7 (2/4, 0/1),
Novitskyi 2 (1/2, 0/1); Kim 3 (1/2, 0/1), Markovetskyi 8 (2/3), Sorochan 8 (2/3, 1/1), Cherneha (0/1
da 3), Shvets (0/2 da 3), Skira. Ne: Fresh Stakhanov. All.: Markov.
ARBITRI: Weidmann (Campobasso), Bartolomeo (Brindisi), Grappasonno (Lanciano).
NOTE: uscito per cinque falli Czumbel (Italia). Tiri liberi: Italia 7/12; Ucraina 13/22. Rimbalzi:
Italia 32 (Costi, Palumbo, Graziani e Ladurner 4); Ucraina 28 (Markovetskyi 11). Assist: Italia 13
(Miaschi e Palumbo 3); Ucraina 4 (Zaiets, Shortskyi, Klevzynike Markovetskyi). Progressione
punteggio: 11-5 (5’), 28-19 (15’), 58-30 (25’), 84-45 (35’). Massimo vantaggio: Italia 43 (81-38);
Ucraina mai.
Troppa Italia per un’Ucraina stritolata e di fatto mai in partita. Gli azzurri di coach Andrea
Capobianco si regalano una serata memorabile nel loro secondo match del quadrangolare
‘International basketball challenge: the Molise Project’ ospitato sul parquet di Vazzieri. Lo fanno
con una prova di carattere e determinazione, col cuore ed una difesa attenta come sottolineato dal
loro allenatore nell’allenamento del mattino che aveva preceduto la contesa. Contemporaneamente,
peraltro, hanno percentuali al tiro – soprattutto quello da tre punti – di tutto rilievo col top scorer
Laganà che vive una serata da ‘sentenza’ (60%!) dall’arco.
Per il tecnico azzurro – così – la disamina a referto chiuso è necessariamente fonte di grande
soddisfazione.
«Quello che mi è piaciuto di più – sottolinea orgoglioso – è stato l’atteggiamento dei ragazzi
soprattutto a livello difensivo. Hanno dato più di quanto hanno dentro in questa fase e sono felice
perché i nostri avversari sono una buona squadra capace di un basket intenso. L’essere, però, riusciti
a cambiare loro le carte in tavola ci ha assolutamente avvantaggiati. Senz’altro, sappiamo bene che
c’è ancora molto da lavorare perché non possiamo commettere degli errori ingenui: ossia qualche
rimbalzo concesso oppure dei passaggi a zona in cui troppe volte abbiamo cercato la palla invece di
contenere. Resta il fatto, però, che per un allenatore vedere una squadra giocare con tanta dignità e
profondendo sudore sul parquet rappresenta un indubbio motivo di orgoglio».
Per gli azzurri, ora, ci sarà la sfida che concluderà il torneo con la Finlandia. «Una gara che deve
rappresentare un ulteriore passo in avanti. Voglio veder limare ancora qualche errore. Siamo tutti
consapevoli che la vita è fatta di sbagli, ma la risorsa più preziosa – chiosa Capobianco – è il
riuscire ad imparare da questi, pertanto, al di là delle percentuali al tiro che non sono motivo di
certezza, mi auguro che il gruppo continui a difendere duro, non perda palloni e non conceda
rimbalzi, perché questa dovrà essere la chiave di volta del nostro atteggiamento sul campo».
Vincenzo Ciccone