ITALIA – FINLANDIA 68-63 (21-18, 32-30; 47-45)
ITALIA: Laganà 15 (4/5, 1/8), Miaschi 16 (7/10, 0/6), Palumbo 7 (1/3, 0/4), Grant (0/1, 0/1),
Ladurner 5 (2/2); Czumbel 9 (3/3, 1/2), Da Campo 2 (1/2), Ianuale 1, Graziani 4 (1/2, 0/3),
Guerrieri (0/2), Conti 5 (2/3), Costi 4 (2/2). All.: Capobianco.
FINLANDIA: Rautasalo 5 (1/1, 1/1), Tainamo 6 (0/2, 2/4), Granlund 14 (1/5, 4/10), Amzil 2
(1/3, 0/3), Jantunen 7 (1/2, 0/1); Timonen 4 (1/3, 0/2), Sajantila 11 (2/4, 2/5), Exaucia 2 (1/2, 0/1),
Uotila (0/1 da 3), Sturgard 12 (4/7 da 3). Ne: Lahdetniemi ed Avist. All.: Lohikoski.
ARBITRI: Weidmann (Campobasso), Caforio (Brindisi), Mottola (Taranto).
NOTE: usciti per cinque falli Jantunen e Sajantila (Finlandia). Tiri liberi: Italia 16/23; Finlandia
8/10. Rimbalzi: Italia 33 (Miaschi 7); Finlandia 30 (Jantunen 8). Assist: Italia 5 (Miaschi 3);
Finlandia 14 (Rautasalo 4). Progressione punteggio: 9-11 (5’), 25-27 (15’), 40-35 (25’), 57-58 (35’).
Massimo vantaggio: Italia 8 (40-32); Finlandia 6 (5-11).
Paganini – sostenevano i suoi contemporanei – era solito non concedere i bis. Chi lo ha concesso,
invece, e con grande soddisfazione è stata l’Italia under 18 del coach venafrano Andrea Capobianco
che, dopo quella di un anno fa, ha fatto sua anche la seconda edizione del torneo ‘The Molise
Project’, il quadrangolare ospitato al PalaVazzieri di Campobasso e che ha visto gli azzurri mettersi
davanti Gran Bretagna, Finlandia ed Ucraina.
Nell’ultimo match di mercoledì sera contro gli scandinava gli azzurri hanno avuto prove non da
poco a livello offensivo di Miaschi (poi top scorer della contesa, nonché mvp della rassegna, e
Laganà.
E così con questo entusiasmo possono proiettarsi con grande determinazione alla rassegna
continentale lettone di fine mese.
«Questo torneo di ha proposto tutta una serie di gare vere. Anche in quelle vinte con ampio scarto
c’è stato da lottare, e tanto. Lo abbiamo fatto contro squadre ognuna con caratteristiche diverse. La
Gran Bretagna è formazione che ha dalla sua tanta energia e contro di loro abbiamo dovuto fare i
conti con una difesa dura. L’Ucraina è team molto strutturato. La Finlandia invece rappresentava un
mix di queste due caratteristiche».
Nello specifico del team scandinavo, Capobianco torna sulla contesa con concetti concreti. «È stata
una gara di assoluta sostanza perché abbiamo preso ottimi tiri in attacco. Anche se non siamo
riusciti a realizzarli, si è trattato di scelte che io farei assolutamente rifare, perché sono i tiri che
vogliamo costruirci. A livello di approccio alla gara ci eravamo imposti di tenere i nostri avversari
intorno a quota sessanta punti. Ne hanno messi a segno 63 grazie anche ad una serata importante
dall’arco dei tre punti».
«Ma occorre – aggiunge Capobianco – essere orgogliosi di quanto fatto da questo gruppo con la
consapevolezza che, tante volte, le vittorie si costruiscono su ogni pallone, giocando forte in difesa
e cercando invece in attacco di muovere la palla per puntare a tenere, anche a livello motivazionale,
tutti vivi. Siamo stati bravi in questo e sono molto contento dei feedback dei ragazzi. Ora ci aspetta
qualche altro giorno di allenamento per cercare di limare gli ultimi dettagli».
A dare ulteriore manforte «l’esperienza nel comprendere ancora di più che è necessario sudare su
ogni pallone e che acquisiamo esperienza, così come la certezza che tutti devono essere pronti
perché in ogni momento ci può essere bisogno di uno dei dodici a referto, anche chi magari non ha
giocato molto, così com’è stato in questo match con Ianuale che, dopo essere stato fermo per molto
tempo, è entrato negli scampoli finali per abbassare il quintetto ed adattarci alle situazioni che i
finnici ci proponevano ed è stato bravo perché è stato pronto ad entrare e giocare come si deve. In
altri termini, quanto abbiamo ricevuto da questa kermesse è l’esperienza di poter giocare contro le
squadre che ci ritroveremo ad affrontare agli Europei e la prontezza nel definire le diverse
situazioni».
Al pari di riconoscere le sensazioni forti, come quella del torneo campobassano. «I complimenti, e
avevo avuto modo di vederlo già un anno fa, vanno a chi ha organizzato perché – chiosa
Capobianco – ogni situazione è stata preparata in maniera minuziosa e con attenzione. Ringrazio,
inoltre, il pubblico di Campobasso che ancora una volta ci ha fatto sentire il suo grande calore. E
questo, per un allenatore come me che crede nella persona e nella saldezza dei rapporti, è senz’altro
una caratteristica che dà maggiore forza».
Vincenzo Ciccone