Marco De Benedetto è tornato dalla performante visita negli States per le Summer League ed è subito operativo nel quartier generale Alma, l’Allianz Dome. Una scrivania, un’agenda piena di appuntamenti. Il suo ruolo, come già sottolineato in sede di presentazione non sarà quello di un semplice Team Manager, ma anche di uomo scouting a supporto del GM Mario Ghacci e di coach Eugenio Dalmasson.
Arrivato dall’Auxilium Torino a Trieste per?
“Per una nuova stimolante sfida, per migliorare il percorso professionale entrando in punta di piedi in un sistema collaudato come quello dell’Alma.”
Cosa porta Marco De Benedetto alla causa triestina?
“Innanzitutto ringrazio la società per l’opportunità che mi è stata data. Penso di poter portare un vissuto di serie A grazie all’ultima esperienza in quel di Torino, aiutando nel mio piccolo una neopromossa a capire tante sfumature della massima serie che fanno la differenza.”
L’Alma da neopromossa, come deve approcciarsi al salto di categoria?
“E’ una situazione molto particolare, in quanto Trieste per tradizione e seguito appartiene alla serie A da sempre, pur non essendoci da 14 anni. A livello quindi di atmosfera non pagherà lo scotto, nemmeno del punto di vista della continuità e di quei meccanismi oliati figli di un percorso incrementale che l’ha portata in A. Sicuramente l’impegno societario e sportivo dovrà elevarsi di molto; il quotidiano è molto diverso dalla serie A2, dai documenti da produrre all’attenzione per i media, in un prodotto che necessariamente deve essere di livello.”
Le Summer League americane con tanti giocatori visti, quale eredità?
“Ho presenziato sia alla Summer League di Salt Lake City con la presenza di 4 squadre, sia a quella più corposa di Las Vegas, guardando più o meno 400 giocatori in totale, papabili per l’NBA, la serie A italiana e la serie A2. Unite al raduno di Portsmouth con i “rookie” usciti dal college e allo “Showcase” della G-League di gennaio, sono le vetrine più importanti per il mercato estero. Qualunque addetto ai lavori parte per gli USA con un obbiettivo preciso, quello di approfondire la conoscenza tecnica, tattica e comportamentale di atleti già inseriti nel taccuino, suggeriti dal coach; impossibile scoutizzare la totalità dei cestisti, si rischierebbe la valutazione superficiale. Il primo passo poi è quello di escludere chi non sarà sicuro di interesse; dalla scrematura vengono fuori i prospetti da analizzare con ancora più cura per poi formulare l’eventuale offerta.”
Quindi sul taccuino erano segnati diversi numeri “3” e lunghi di ruolo?
“Si, esattamente il focus era sul numero “3” e due lunghi. Non posso fare nomi, posso solo dire comunque che la mia permanenza in America è stata utile a velocizzare la trattativa per Chris Wright. Essendo il procuratore presente, essendoci le volontà reciproche, è stato facile chiudere un affare per la soddisfazione di entrambe le parti. Le Summer League sono utili anche per questi aspetti.”
In generale che mercato si sta vivendo in serie A?
“Da circa due anni il massimo campionato italiano sta registrando ingaggi più importanti e un incremento del livello tecnico. Con il fatto poi che 4-5 realtà di serie A2 abbiano stanziato budget superiori a quelli delle ultime 2-3 del piano di sopra, la concorrenza è molto più agguerrita.”