A distanza di qualche settimana dal Draft 2018 e con le “matricole” a fare i primi passi della loro vita professionistica nelle “Summer League”: quale momento migliore per gettare una rapida occhiata ad alcuni dei talenti più interessanti della “nidiata” 2019?
- R.J. BARRETT, 18 anni, 203 centimetri, guardia/ala, Duke: il mancino canadese Rowan “R.J.” Barrett è unanimemente visto come il grande favorito per la prima scelta assoluta nel Draft del prossimo giugno. La continuità ad alto livello lo ha contraddistinto fino ad ora, ed il carattere altamente competitivo ha fatto il resto. Il tiro dalla lunga distanza necessita di ulteriore lavoro, ma la tecnica individuale nel palleggio e nell’uno contro uno sono da “purosangue”. Tremendo potenziale atletico, molto sicuro di se stesso. Ha scelto Duke e alla corte di Mike Krzyzewski sicuramente limerà le imperfezioni.
- CAMERON REDDISH, 18 anni, 206 centimetri, guardia/ala, Duke: ottimo trattamento di palla, buona visione di gioco, cambio di velocità assassino: Reddish è quello con maggior talento ma anche con la fastidiosa tendenza a scomparire nel corso delle partite. Forse perché dalla prima volta in cui ha palleggiato su un campo da basket tutto gli è riuscito facile ed istintivo: il problema è che al “piano di sopra” se non dai sempre il 100% – soprattutto all’inizio – gli addetti ai lavori alzano un sopracciglio e ti guardano con sospetto. Ecco perché la stagione a Duke sarà decisiva, per Cameron: potrebbe fare bene e scalare l’ordine di chiamata, o confermare i dubbi e scivolare (ma difficilmente oltre la quinta chiamata). Fisico alla Nicolas Batum, qualche chiletto di muscoli non guasterebbe.
- NASSIR LITTLE, 18 anni, 201 centimetri, ala, North Carolina: Non che prima fosse uno sconosciuto, ma Nassir è stato la sorpresa del circuito All Star liceale e gradualmente si è guadagnato il rispetto e la considerazione degli scout. Un fisico già maturo porta a spasso degli ottimi fondamentali difensivi e soprattutto un “killer istinct” sui due lati del campo che in qualche modo lo rende già merce da NBA. L’anno a Chapel Hill gli sarà utile per raffinare un tiro ed un controllo di palla non ancora fluidi, ma già oggi sono in molti a vedere in lui il prototipo del “two way” alla Jaylen Brown.
- SEKOU DOUMBOUYA, 17 anni, 206 centimetri, ala, Limoges: Sekou aveva terrorizzato l’Europa degli Under 18 già due anni fa in Turchia (medaglia d’oro per la Francia e Primo Quintetto della manifestazione per lui), eppure l’NBA si è accorta di questo talento solo al camp “Basketball Without Borders” di febbraio. Nato in Guinea nel dicembre del 2000, ha cominciato a giocare a basket solo a 12 anni…da allora i miglioramenti sono stati rapidi e sorprendenti. Dotato di piedi veloci e braccia lunghe, sebbene abbia mani enormi possiede un tocco morbido che, per quanto vada ulteriormente addolcito, lascia presagire potenzialità interessanti. La previsione è quella di un atleta in grado di coprire entrambi gli “spot” di ala, ma è necessario che migliori i fondamentali di palleggio e trattamento palla. Per il resto è evidente il suo intrigante mix di potenza e agilità che lo proietta tra i migliori del lotto e che gli terrà puntati i riflettori nella prossima stagione con la squadra del Limoges.
- ROMEO LANGFORD, 18 anni, 198 centimetri, guardia, Indiana: classica guardia dell’Indiana, fondamentali di tiro clamorosi, ottimo palleggio-arresto-tiro. Già sufficientemente abile nel creare punti sia con il jump shot che attaccando il canestro, deve migliorare soprattutto in difesa per ovviare ad un atletismo non eccezionale. Sicuramente nella schiera degli “one and done”, nell’anno agli “Hoosiers” dovrà lavorare duramente sui fondamentali che generalmente sono superiori alla media, ma non eccezionali. Anche il fisico ha bisogno di maturare.
- ZION WILLIAMSON, 18 anni, 203 centimetri, ala, Duke: altro fenomeno che farà parte della nidiata di “coach K” a Duke. Se non avete mai sentito parlare di Zion vi consiglio un giretto su Youtube: resterete a bocca aperta. Ma al di là del fenomeno mediatico, Williamson è un giocatore a tutto tondo. E allora, vi chiederete, perché sembra non possa finir tra le prime chiamate del draft 2019? Il problema è che non è ancora in possesso di un tiro in sospensione affidabile, fattore che sembra trattenere gli scout. Ma ha solo 18 anni e neppure Michael Jordan e Magic Johnson erano tiratori affidabili, prima di arrivare in NBA. In realtà deve “arrotondare” anche altri aspetti del suo gioco…ma non vediamo l’ora di poter ammirare il trio Barrett-Reddish-Williamson con la maglia dei Blue Devils?
- DANIEL GAFFORD, 19 anni, 211 centimetri, centro, Arkansas: in molte previsioni era dato tra la 12 e la 20 al Draft di giugno, ma ha deciso di tornare ai Razorbacks nonostante fosse stato protagonista di una scintillante stagione da “freshman”. Quello che ha attirato l’attenzione degli addetti ai lavori, oltre ai numeri particolarmente interessanti fatti registrare al primo anno, sono delle braccia estremamente lunghe con una “portata” superiore a quella di Dwight Howard e JaVale McGee e di poco inferiore a quella di Shaquille O’Neal. Sembra poter essere il miglior lungo disponibile al draft: attacca il canestro e stoppa con una mobilità già degna delle migliori platee: un lungo moderno che ha ancora bisogno di oliare qualche meccanismo (tiri liberi, gestione dei falli su tutti), ma che ad Arkansas ha dimostrato disciplina e etica del lavoro.
- RUI HACHIMURA, 20 anni, 203 centimetri, ala, Gonzaga: figlio di un immigrato del Benin e di una cittadina giapponese, Rui è cresciuto nel paese del Sol Levante dove le sue doti atletiche lo hanno reso amato e riverito. Ha deciso di frequentare Gonzaga, il vero “melting pot” del basket universitario statunitense, ed anche lì in breve tempo ha scaldato il cuore di tutti. Tosto ma molto agile, sembrava materiale per il draft scorso con chiamata prevista intorno alla 14-18. Invece ha deciso di tornare ai Bulldogs in una squadra di talento che appare tra le favorite per la prossima stagione. Rui ha i fondamentali per coprire entrambi gli spot di ala, anche se deve migliorare il palleggio ed il tiro da tre punti. Sembra però ci stia lavorando sopra, a giudicare dalla sensazionale partita in cui ha guidato il Giappone al sorprendente successo sull’Australia.
- LUKA ŠAMANIĆ, 18 anni, 208 centimetri, ala, KK Olimpija Ljubljana: la nostra “scelta romantica” per il draft è un ragazzo croato che sembra possedere i mezzi fisici per arrivare in NBA, anche se al momento la costanza non è risultata il suo piatto forte. Gli scout NBA sono tornati dal Basketball Without Borders di febbraio con più dubbi che certezze, ma è apparso piuttosto chiaro che quei fondamentali e quella coordinazione su un ragazzo di 208 centimetri sono merce rara. Doti di passatore intriganti, piedi veloci e la capacità di difendere anche sul perimetro sono un viatico interessante in proiezione NBA, specie se abbinate ad un’ottima capacità di scegliere le penetrazioni. Luka ora deve dissipare i dubbi di chi lo ha visto spesso sparire dalla partita mentre il coach lo spingeva dalla panchina. Ha bisogno di giocare, ed il trasferimento in Slovenia dal Barcelona sembra una mossa giusta, ma la strada per massimizzare il suo potenziale è ancora lunga.
- NAZREON REID, 18 anni, 208 centimetri, ala, Louisiana State: ha una batteria di movimenti offensivi di prima qualità che lo rende un nome “caldo” sul taccuino di tutti gli addetti ai lavori. Anche qui però, parlando di un ragazzo estremamente immaturo, tutto sta nel verificare se riuscirà a spazzare via i dubbi sulla “morbidità” e sulla poca voglia di allenarsi. Non ha piedi velocissimi e quindi la mobilità non è delle migliori. Se dovesse mettersi a stecchetto, però, le sue doti di passatore e tiratore da tre potrebbero costituire materiale sufficiente per una chiamata di buon livello, anche tra le prime quindici.
Questi sono solo alcuni tra i più interessanti talenti da seguire nella prossima stagione in prospettiva draft…sarà interessante verificare se le loro performance saranno all’altezza delle aspettative o meno, e chi riuscirà ad inserirsi tra di loro nella lotta per le posizioni migliori al Draft del 2019.