Non si è ancora spento l’eco del secondo fragoroso addio di Lebron James a Cleveland, che in Ohio si stanno già raccogliendo i cocci per cercare di ripartire nel modo più indolore possibile. La firma di Kevin Love su un contratto da 120 milioni in 4 anni è un chiaro segnale di come la dirigenza voglia cercare di rimanere in qualche modo competitiva anche se le partenze nell’ultimo anno di Kyrie Irving e di James hanno messo a dura prova le certezze del GM Koby Altman. Se dalla partenza del Re i Cavs sono rimasti con un pugno di mosche in mano, da quella di Irving sono riusciti quantomeno ad acquisire una preziosa scelta dai Brooklyn Nets, via Boston Celtics, che si è poi trasformata in Collin Sexton, uno degli atleti più elettrizzanti dell’ultimo draft. Se c’è qualcuno che può dare un senso alla stagione dei Cavs o regalare un po’ di speranza e divertire un popolo depresso questi è proprio il prodotto di Alabama. “Ho allenato Aaron Brooks ad Oregon ed era davvero velocissimo, ma quello che può fare Sexton in campo aperto è qualcosa di clamoroso. Non vorrei mettergli pressione, ma rivedo molte delle doti di Westbrook”. Queste le parole di Yasir Rosemond, “assistant coach” dei Crimson Tide a proposito del ragazzo soprannominato “ young bull”, per come attacca le difesa a testa bassa senza alcun tipo di timore. Ancora più preciso coach Avery Johnson, uno che di playmaker e playmaking se ne intende. “Collin ha l’ IQ cestistico di Rondo e quella velocità ed atletismo nella corsa che ricorda Kevin Johnson o Westbrook. Ed allo stesso tempo ha la durezza, la grinta e il tiro dalla media che aveva Isiah Thomas, quello dei Detroit Pistons versione “Bad Boys”. “ Sexton da solo può sostenere l’intero attacco di una squadra e questo è incredibile”. Queste invece le parole di Rick Pitino dopo una memorabile vittoria dei suoi Golden Gophers contro Alabama, rimasta con soli 3 effettivi negli ultimi 10 minuti di gioco. In quel secondo tempo “the young bull” ha segnato 31 dei suoi 40 punti, trascinando i compagni ad un soffio dall’incredibile e leggendaria rimonta, giocando praticamente tutto il finale di gara da solo contro cinque avversari. Siamo difronte ad un fenomeno? Andiamoci piano! Sexton è un giocatore che sicuramente farà divertire, ma sarà necessario un po’ di tempo per poter capire se potrà contribuire a far vincere anche delle partite alla propria squadra. Come tutti i giocatori dall’ego accentuato infatti, spesso va fuori giri forzando le soluzioni e coinvolgendo poco i compagni. Anche in difesa, pur avendo dei fondamentali più che discreti, tende spesso a staccare la spina e deconcentrarsi o addirittura a disinteressarsi di ciò che avviene nella metà campo difensiva. Gli ingredienti per ottenere qualcosa di esplosivo da questo prospetto intrigante ci sono tutti : basterà per riportare l’entusiasmo tra un pubblico due volte tradito ?