Wesley Saunders sarà l’uomo della Vanoli chiamato a cambiare il corso del match partendo dalla panchina.
Cosa rappresenta per lei l’occasione in Italia e alla Vanoli nel corso della sua carriera?: “Questa è decisamente una grande opportunità. Sono felice di poter giocare per un club solido, in un paese bellissimo ed in una città che, per quanto ho visto cercando su internet, è a misura d’uomo. Sarà la possibilità di mostrare cosa posso fare su un palcoscenico importante come quello della serie A.”
Cosa conosce della realtà Vanoli?: “Non so molto della Vanoli, ma so che è una società con una storia giovane e ricca di entusiasmo, che celebra quest’anno i dieci anni nel massimo campionato. La vivo come un opportunità di fare un passo avanti nella mia carriera.”
Come è stata la stagione in Finlandia?: ” Era il mio primo anno in Europa e viaggiare e vedere così tanti posti diversi è stata un’esperienza incredibile. Nel complesso è stata una buona stagione, in cui ho avuto modo di assaggiare anche la Champions League. Ora sono pronto e concentrato su Cremona e la Serie A.”
Quali le sue migliori caratteristiche?: “Mi piace fare diverse cose in campo, mi reputo un giocatore versatile e ciò che più mi da soddisfazione è rendere i miei compagni di squadra migliori.”
Ha frequentato la prestigiosa università di Harvard, che ricordi ha di quel periodo?: “Ho molti bei ricordi del mio periodo universitario. I miei preferiti restano senza dubbio quelli relativi al torneo NCAA, a cui siamo approdati in tutti i miei quattro anni di college. La March Madness regala emozioni che restano dentro per sempre.”
A proposito di March Madness, nel marzo del 2015 fu protagonista di una grande partita contro North Carolina al torneo NCAA. E’ stato uno dei momenti più esaltanti della sua carriera?: “È stato sicuramente uno dei momenti più significativi ed emozionanti della mia carriera. Purtroppo quella partita l’abbiamo persa, ma giocare una buona partita contro una delle scuole più prestigiose del paese, che da bambino sognavo di frequentare, è stato un po’ come sognare ad occhi aperti.”
Fonte: La Provincia