Gli Houston Rockets hanno firmato un accordo annuale che garantirà a Carmelo Anthony 2,4 milioni e soprattutto la possibilità di rincorrere il grande miraggio del titolo NBA. Per nulla preoccupato dal poco brillante campionato disputato da Melo con la casacca dei Thunder, Daryl Morey, GM di Houston, ha in questo modo turato le falle provocate nel roster dalle partenze di Trevor Ariza e Luc Mbah a Moute. James Harden e Mike D’Antoni si sono immediatamente mostrati entusiasti per l’innesto e per nulla preoccupati dal declino mostrato dall’atleta negli ultimi tempi. Harden ha dichiarato: “Tutti sanno chi sia Carmelo e cosa sappia fare su un campo da basket. Ha ancora benzina nel serbatoio e noi sapremo come sfruttarlo nel migliore dei modi”. Coach D’Antoni gli ha fatto eco: “Sicuramente i Rockets odierni sono per Melo un gruppo migliore dei Knicks edizione 2011, e non avrò alcun problema a lavorare con lui“.
Del resto che altro poteva dire il baffo da Mullens? Ma tutti ricordiamo l’intervista da lui rilasciata un anno fa a ESPN nella quale aveva rivelato che nel 2012 le sue dimissioni a New York erano arrivate dopo un ultimatum di Anthony ai Knicks: “dovete scegliere tra me ed il coach”.
Qualche dubbio sulle possibilità di migliorare la “chimica” dei Rockets ci sono, ma del resto non c’erano anche un anno fa all’arrivo di Chris Paul che poi invece si è rivelato un acquisto azzeccato? E poi l’Anthony versione 2018 non è più quello in totale controllo dello spogliatoio dei Knicks nel 2012…la cessione ai Thunder e lo scarso interesse riservatogli da Oklahoma City a fine stagione lo hanno sicuramente reso più umile.
Ad ogni buon conto, per non lasciare nulla al caso, Morey e D’Antoni hanno messo in cantiere una settimana alle Bahamas nel corso della quale i Rockets lavoreranno assieme più per creare e rafforzare i legami interpersonali che per oliare i meccanismi in palestra. Fondamenta sulle quali appoggiare il nuovo tentativo di scalzare Golden State nella probabile finale della Western Conference.