Bene in attacco, meno in difesa e sulla comunicazione. Parla di “grande inizio” Coach Evgeny Pashutin dopo la prima amichevole della Red October Cantù, impostasi 113-84 sui Tigers di Lugano nel match disputatosi giovedì sera al Palamaloggia di Chiavenna.
Tante luci, ma pure qualche ombra nella prestazione di Udanoh e compagni.
Tanti i punti segnati, ma anche tanti canestri subiti. Alcuni con meccanismi palesemente da rivedere:
“Era davvero importante partire bene” – commenta il tecnico russo – “Dovevamo mostrarci aggressivi in attacco fin da subito e ci siamo riusciti. Lo stesso avremmo dovuto fare anche in difesa ma su questo fronte c’è ancora tanto da lavorare. Il nostro obiettivo con Lugano, così come nelle prossime partite, era quello di comunicare in campo. La comunicazione in un team è una cosa fondamentale, dobbiamo giocare in maniera intelligente.”
Pashutin punta molto sulla velocità e su questo fronte si sono visti sprazzi di bel gioco. Anche per quanto riguarda la difesa, alcuni tentativi di pressing a tutto campo a inizio secondo tempo si sono dimostrati vincenti:
“La volontà è sicuramente quella di giocare di squadra, mostrandoci offensivi e veloci. Per farlo, però, occorre usare l’intelligenza: condividere il pallone, eseguire tanti passaggi, correre insieme. Ovvio che essendo all’inizio della preparazione non era semplice mostrare tutte le nostre qualità nella prima partita, in più dobbiamo considerare che avevamo Tony Mitchell a mezzo servizio, arrivato soltanto due giorni prima della gara con Lugano ma, soprattutto, con un solo vero allenamento nelle gambe.”
“Gli altri ragazzi hanno lavorato forte per due settimane, nelle quali hanno avuto modo di conoscersi e di conoscere il sistema, le regole” – puntualizza – “Ad ogni modo, c’è ancora tanto da fare e tanto da lavorare in palestra. Per avere un basket di successo sta anche a noi, come coaching staff, aiutare i ragazzi a mostrare tutto il loro talento, così da giocare una pallacanestro piacevole e che possa mostrare tutte le migliori qualità.”
Oltre a Mitchell a scartamento ridotto la squadra ha dovuto fare a meno del non ancora arrivato Frank Gaines.
La scelta è quella di non avere un vero e proprio pivot classico (gran parte della partita ha visto in quella posizione capitan Ike Udanoh), né un regista fisso.
Una scelta che sembra funzionale al tipo di gioco che Pashutin vuole:
“La prestazione dell’altra sera è stata buona ma durante la partita ci sono state alcune cose che non sono andate come dovevano andare, sta dunque a noi allenatori sistemarle per portare i giocatori verso la giusta direzione. Dobbiamo lavorare meglio in difesa e sulla comunicazione. La gara ci ha sicuramente dato delle informazioni, positive e non, ma è stato comunque un grande inizio, questo mi è sembrato evidente.”
“L’unica cosa da fare adesso è lavorare” – la chiosa del tecnico – “perché peressere una squadra forte in difesa serve allenarsi tanto in difesa.”
Intanto si chiude questa sera alle 20 il ritiro a Chiavenna della Red October Cantù, con la sfida amichevole con gli svizzeri del Sam Basket Massagno, quasi sicuramente un avversario più tosto rispetto a Lugano.
Fonte: La Provincia