Il tiro in sospensione di Ray Allen andrebbe insegnato nella scuole di minibasket…una purezza tecnica abbacinante ed un’incredibile continuità: perchè se è vero che il suo record di tiri da tre punti segnati (2,973) parla da solo, ancor più significativa è la percentuale di tiro in carriera: 40%.
Ray mi ha sempre ricordato il grande Bill Sharman, altra guardia Celtics che è finita nella Hall of Fame: Bill fu il primo nella storia NBA a raggiungere il 40% al tiro in stagione, e lo fece tirando spesso dalla distanza. In comune Allen e Sharman avevano anche una cura maniacale nella preparazione, l’analisi del movimento di tiro per renderlo il più continuo e funzionale possibile. Ed il carattere ossessivo-compulsivo che li spingeva a rimanere in palestra a tirare anche quando gli altri se n’erano andati da tempo ed il custode nicchiava nell’angolo della palestra, desideroso di chiudere baracca e andarsene a casa.
E poi un’ultima cosa in comune: se ne andarono entrambi dai Celtics guastando i rapporti con chi restava. Sharman voleva fare l’allenatore ma a Boston allora era impossibile scalzare Red Auerbach, ed allora finì a Los Angeles dove esportò lo spirito vincente biancoverde guidando i Lakers alle loro prime vittorie californiane. Ray Allen invece non voleva fare l’allenatore ma, stanco delle voci di mercato che lo vedevano scambiato a destra e a manca e poco soddisfatto del trattamento riservatogli da coach “Doc” Rivers e del comportamento sopra le righe di Rajon Rondo, decise di accettare l’offerta dei grandi rivali di quei Celtics, i Miami Heat di LeBron James con in quali vinse pure un titolo.
Uno sgarro che i “senatori” – primo fra tutti il vecchio amico Kevin Garnett – non gli perdonarono e non gli perdonano tutt’ora. In settimana Rivers ha espresso la sua amarezza al pensiero che Ray entrasse nella Hall of Fame senza il supporto dei compagni di quella fantastica squadra e che il rapporto si fosse guastato. Paul Pierce, l’unico ad aver fatto pace con Allen, ha aggiunto che le dichiarazioni di Ray nell’autobiografia “From the Outside” hanno gettato ulteriore benzina sul fuoco e difficilmente la frattura si ricomporrà in tempi brevi.
Allen nella sua dichiarazione di accettazione a Springfield, Massachusetts, ha accuratamente evitato l’argomento ringraziando tutti quelli che lo hanno aiutato a diventare un atleta professionista ed ha ricordato che il talento è una figura retorica, ma è il duro lavoro in palestra a fare la differenza.