VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – FORTITUDO LAVOROPIU’ BOLOGNA 81-60
(19-9; 42-18; 66-41)
VIRTUS: Punter 20, Martin 8, Pajola, Taylor 18, Baldi Rossi 10, Cappelletti 6, Kravic 4, Berti 2, M’Baye, Cournooh, Qvale 13. All. Sacripanti
FORTITUDO – Sgorbati ne, Cinciarini, Mancinelli 6, Franco ne, Benevelli 2, Leunen 5, Prunotto ne, Venuto 5, Rosselli 12, Fantinelli 8, Pini 2, Hasbrouck 20. All. Martino
Arbitri: Masi, Cappello, Dori
Spettatori: 4913
SEGAFREDO: t2 (24/47, 51%), t3 (9/19, 47%), tl (6/7, 86%), rimb. 38 (off.9), valutazione 99.
LAVOROPIU’: t2 (17/28, 61%), t3 (6/29, 21%), tl (8/11, 73%), rimb. 29 (off. 5), valutazione 65.
BOLOGNA – La Virtus Segafredo Bologna vince e convince nel sesto Memorial Porelli, mostra di aver intrapreso la strada giusta anche se la stagione è agli albori e su tutti gli aspetti si può migliorare.
Si percepisce che l’ambiente di lavoro è buono e l’amalgama della squadra creata da Dalla Salda e Martelli, sta crescendo, l’intesa tra gli americani e gli italiani è sempre più alta e il buono scrimmage che ne è venuto fuori contro la Fortitudo è un altro tassello nella preparazione verso la prima a Trieste.
Buone le prove del duo americano Punter-Taylor, eletto MVP del match (in conferenza stampa Coach Sacripanti confida non sia nulla di grave la lieve distorsione al ginocchio subìta) e in generale di tutti i giocatori scesi in campo, anche se l’integrazione nel gioco offensivo di M’Baye (elogiato dall’allenatore per la dedizione in difesa e per l’atteggiamento, assieme allo sfacciatissimo Cappelletti) sembra uno degli aspetti su cui lavorare ancora parecchio.
Prossimo appuntamento nel processo di crescita delle VuNere in quel di Jesolo, venerdì e sabato, contro un’altra Aquila, quella di Trento, nel torneo che vede impegnate anche Cremona e Venezia, cioè alcune delle squadre d’elite del campionato.
1° QUARTO (19-9) – Di fronte a 4913 spettatori, Coach Sacripanti sceglie Taylor in regia, Punter a supporto nel back-court, Martin e M’Baye in ala e Qvale come centro dello starting-five.
Il Porelli comincia in maniera molto contratta per i bianconeri: infrazione di campo per la Segafredo e una brutta difesa che permette a Mancinelli di appoggiare indisturbato, Punter sbaglia il suo primo tiro dall’arco al PalaDozza e Qvale fa la conoscenza con la scaltrezza di Leunen che gli soffia il pallone e una serie di tiri che mettono in pericolo la stabilità del ferro.
Dopo 3’ è Kevin Punter a togliere il coperchio dal canestro ospite con un floater, ma gli errori di mira si pagano e il pareggio dura un attimo, l’ex capitano Guido Rosselli appoggia al vetro un canestro di classe e Mancinelli serve l’alley-oop per Fantinelli (2-6 al 5’).
La Virtus non si scompone e reagisce: Qvale battaglia nel pitturato e si guadagna due liberi che realizza senza batter ciglio e Tony Taylor si prende il centro area con un’incursione delle sue, che concretizza, anche con il fallo subìto, arringando la folla.
L’asse newyorchese si mette all’opera e un jumper di Taylor e un floater in entrata di Punter regalano il massimo vantaggio alle VuNere, costringendo Antimo Martino al primo timeout (11-6 al 6’). L’allungo Virtus si estende con 5 punti consecutivi di Taylor (ben servito da Kravic per la tripla con metri di spazio), già in doppia cifra personale e accolto da un applauso convinto alla sua prima pausa.
Il quarto si chiude in maniera spezzettata, con alcune gite in lunetta da parte della Fortitudo e il primo assaggio di quello che potrà essere il leader offensivo dei bianconeri: tripla a fil di sirena di Punter per il vantaggio in doppia cifra Segafredo.
2° QUARTO (23-9) – Il gioco da 3 punti convertito da Rosselli che riduce per un attimo le distanze e qualche difficoltà offensiva per i ragazzi di Coach Sacripanti fanno pensare ad una replica del primo quarto, ma le VuNere reggono molto bene in difesa e costringono l’altro ex di giornata Kenny Hasbrouck a perder palloni in maniera abbastanza puerile.
Filippo Baldi Rossi si iscrive a referto con due canestri consecutivi, Qvale stoppa il sottomano rovesciato di Mancinelli e nell’azione seguente ne mette altri due da sotto che danno il massimo vantaggio alla Segafredo (25-12 al 13’). Il centrone del North Dakota si divora un canestro fatto, Rosselli dimostra il suo talento con un gancio a segno dalla lunetta, ma l’americano si rifà subito dopo.
La Fortitudo è un cantiere e i meccanismi non sono oliati alla perfezione da ambo le parti, questo fa sì che lo spettacolo non sia eccelso e le palle perse abbondano.
Al rientro dal timeout è ancora Tony Taylor a mostrare i primi lampi della sua classe ai suoi nuovi sostenitori, con una tripla dall’angolo prima di andarsi a sedere (30-16 al 17’).
Cappelletti in regia e Kelvin Martin sono due mani veloci, i loro recuperi portano l’americano col numero 1 sulla canotta a siglare 4 punti consecutivi, due assist da urlo (il primo con un “no-look” meraviglioso) del play per Kravic fa spellare le mani ai fan bianconeri.
Il parziale termina con un altro paniere di Martin e un’altra freccia a bersaglio di Kevin Punter (con un piede dentro l’arco) allo scadere, che portano il vantaggio al +24 della pausa lunga.
3° QUARTO (24-23) – Il quintetto scelto da coach Sacripanti è composto da Taylor, Punter, Martin, M’Baye, Qvale, a dimostrazione che lo starting-five, almeno fino al rientro di Pietro Aradori, dovrebbe essere delineato.
Kevin Punter e Kelvin Martin si prendono il proscenio offensivo, comandando le operazioni e non trovando particolare opposizioni dai giocatori in maglia blu, anche Qvale imperversa nel pitturato, trovando anche un gioco da 3 punti (49-25 al 23’).
La partita scema di intensità agonistica, e gli allenatori sfruttano il momento provando e riprovando schemi e tattiche che dovranno funzionare fra qualche settimana.
Con gli spazi più larghi si fanno sentire i tiratori di ambo le compagini, per la Segafredo la combo di NY imperversa, con Tony Taylor che è già un beniamino della curva per la sua carica dopo ogni tripla a segno.
Non c’è molto da segnalare in questa fase di partita, se non la brutta caduta di Alessandro Pajola a rimbalzo difensivo e il primo canestro di uno splendido Alessandro Cappelletti, che se sarà supportato dalla salute, potrà far veramente divertire il popolo bianconero.
4° QUARTO (15-19) – Con il risultato ormai scontato, sono numerosi gli errori al tiro e di scelte, causate anche da una prevedibile stanchezza.
Nonostante tutto, anche e soprattutto per concludere un gioco rotto, Kevin Punter è una sentenza e delizia i presenti con un altro siluro da 8 metri allo scadere dei 24”.
Il pubblico si scalda comunque, per un goal-tending fischiato alla Segafredo (tenendo fede allo striscione esposto “Non esistono derby amichevoli”) e applaude convinto il tentativo di recuperare dei palloni dei propri nuovi eroi, anche a partita ormai in ghiaccio.
Ci sono sempre motivi per guardare un derby ed emozionarsi, il primo canestro a rimbalzo offensivo di Matteo Berti e un gioco da 3 punti di Punter che poi si prende l’ovazione meritata (20 punti per lui), o per la tripla di Baldi Rossi di fronte alla panchina Fortitudo per il +29 (81-52 al 37’).
Il Memorial Porelli finisce con il piccolo spavento per un colpo preso alla mano da Cournooh e soprattutto per Taylor, MVP del match, che appoggia male il piede e si fa male al ginocchio sinistro (subito curato dallo staff).
Si chiude con i naturali sfottò tra le tifoserie, a corollario di una bella serata di un derby che tanto manca a Basket City e la coppa alzata da Filippo Baldi Rossi chiude la serata.
Fonte: Ufficio Stampa Virtus Bologna