Il classico e laconico comunicato stampa degli Oklahoma City Thunder ha annunciato che Russell Westbrook si è sottoposto ad un intervento chirurgico al ginocchio in quanto “si era determinato che il miglior modo per risolvere il problema era una procedura proattiva“.
Se il protagonista non fosse il campione dei Thunder, la notizia non sarebbe una notizia. Quanti atleti, a volte – incomprensibilmente – a ridosso dell’inizio del campionato, si sottopongono a interventi per rimettere a posto un’articolazione malconcia?
Però, appunto, questa volta il protagonista è Russell Westbrook, uno dei “carri armati” dell’NBA, atleta che nelle ultime tre stagioni ha saltato solo cinque partite su duecentoquarantasei. E se si aggiunge a tutto questo il fatto che la procedura è la quarta sullo stesso ginocchio (e in cinque anni), è evidente come i tifosi dei Thunder siano un po’ in apprensione.
In realtà l’operazione è stata eseguita in artroscopia, il meno invasivo degli interventi su un’articolazione, e non ha riguardato i legamenti. Si è trattato semplicemente di una “pulizia” tesa a risolvere un problema infiammatorio che stava complicando gli allenamenti di Westbrook in preparazione per il training camp (che inizierà il 25 settembre).
E’ stata sicuramente la decisione giusta al momento giusto, anche se si potrebbe tradurre nell’assenza del giocatore nelle prime partite di campionato: se il ginocchio causava già problemi è molto probabile che nel corso della stagione le cose sarebbero peggiorate ed a quel punto le gare saltate sarebbero state molte di più.