Un punto da difendere con tutte le forze, un punto che vale poco ma che dà a Cantù un minimo di vantaggio. Altrimenti, addio Europa.
Questo e molto altro dovrà fare la Red October oggi alle 18 nel ritorno del primo turno preliminare di Champions League in Ungheria, sul campo – che si preannuncia caldissimo, dopo aver visto all’opera i tifosi magiari sugli spalti del “PalaBancoDesio” – dello Szolnoki Olaj.
Giovedì a Desio è finita 69-68, Cantù in Ungheria dovrà conservare questo punto per qualificarsi alla partita decisiva per l’ingresso nella fase a gironi: se la partita finirà in pareggio, con qualsiasi punteggio, Cantù sarà qualificata, se invece lo Szolnoki vincerà di 1, allora si andrà ai supplementari.
E, ovviamente, se gli ungheresi vinceranno con uno scarto maggiore di un punto, saranno loro a qualificarsi.
Appare chiaro che sarà una qualificazione tutta da conquistare, situazione sicuramente meno scontata rispetto a quella di Anversa, che si è imposta 83-74 in trasferta contro i ciprioti di Larnaca, a questo punto favoritissima per il passaggio del turno.
Non c’è tempo per preparare quasi nulla, visto che la squadra è partita all’alba ieri, con ancora l’acido lattico in corpo dopo la fatica di giovedì sera. Facile quindi che il tema sarà squisitamente tattico.
E chi sarà più fresco, forse avrà la meglio. Magari si può ripartire cancellando alcuni punti opachi, quelli fatti emergere da coach Pashutin nell’immediato dopo gara.
Per esempio la difesa su Vojvoda, l’uomo più pericoloso, lasciato libero di tirare troppe volte. E, in generale, servirà una difesa efficace:
“Questa è stata solo la prima partita, sappiamo che per qualificarci dobbiamo combattere ma, soprattutto, resettare. Sabato partiremo da zero a zero. Dovremo giocare di testa, in maniera intelligente. Adesso correggiamo i nostri errori e pensiamo ad andare avanti così in difesa. A Desio abbiamo centrato il nostro obiettivo, ovvero stare sotto i 70 punti. Se si vuole giocare a basket ad alto livello” – ha concluso Pashutin – “bisogna lavorare bene in difesa.”
E se giovedì a Desio la cinquantina di tifosi ungheresi si è fatta sentire, eccome, oggi ci sarà la “risposta” degli Eagles, che si sono complimentati su Facebook con i supporter magiari.
Ieri in serata è partito un pullman da Cantù carico di sostenitori, un’altra dozzina è partita in aereo e in auto. Ci saranno. Perché la voglia di Europa è davvero tanta e perderla subito sarebbe un peccato mortale.
Fonte: La Provincia