Tanta attesa da quel 15 febbraio, giorno dell’ultima partita in maglia Avellino. Hamady N’Diaye, dopo l’esperienza con la maglia del Senegal, è tornato in Irpinia: «Voglio terminare quanto ho iniziato l’anno passato», dice con un immenso sorriso il numero 55 della Scandone Avellino, che in questi giorni ha avuto modo di conoscere i nuovi compagni di squadra. «Sono davvero contento di essere tornato, ho fiducia nella prossima stagione e non vedo limiti». Hamady mostra entusiasmo, lo confermano le sue parole. Il giocatore ha recuperato dall’infortunio al piede, le partite disputate con la Nazionale sono servite a testarne le condizioni. Ieri, poi, si è sottoposto alle visite mediche di routine: «Mi sento bene, al 100%», dice il cestista della Sidigas, che era atteso soprattutto dal diesse Nicola Alberani Il dirigente biancoverde ha sottolineato spesso durante il finale dello scorso anno e questo inizio quanto fosse importante avere in squadra un elemento come N’Diaye. «So che prima dell’infortunio le cose stavano andando davvero molto bene, il ruolo nella squadra era definito ed avvertivo delle responsabilità. La mia assenza ha giocato sicuramente un brutto tiro alla formazione irpina. Purtroppo è andata male, ora voglio finire ciò che avevo iniziato qui».
Un’altra ragione che lo ha spinto ad accettare la nuova proposta biancoverde è la presenza di Nenad Vucinic, tecnico incontrato già nel corso della sua strada da professionista: «Mi ha allenato in un momento cruciale della carriera – ricorda Hamady – quando sono passato dalla NBA alla mia avventura oltre oceano. Sono venuto anche per questa ragione, per ritrovare un coach che mi ha sostenuto, dato fiducia. Mi conosce, sa quali sono le mie qualità». Rispetto all’anno passato sono cambiati giocatori, ma non gli obiettivi. In ogni caso N’Diaye ricoprirà un ruolo chiave in un team camaleontico e con tanti punti nelle mani. «L’anno passato avevamo più gioco di squadra, quest’anno c’è più talento individuale. La chimica mi sembra ci sia già e credo ci sono tutte le possibilità di fare meglio rispetto a 12 mesi fa. Personalmente cerco sempre di rispettare le richieste del coach e dei compagni. Posso stare in panchina o in campo, ma alla fine sono pronto ad aiutare la squadra. Spero di non fermarmi più, ho tanto da dare».
Il senegalese aggiungerà minuti importanti alla rotazione avellinese, ma soprattutto porta sorriso e buon umore ad un gruppo che, attraverso l’entusiasmo, proverà a confermarsi tra le big: «Ho delle buone sensazioni, tutti mi hanno fatto un’ottima impressione ed ogni giocatore arrivato è un’aggiunta per fare meglio. Non vedo limiti per questa squadra, ne sono convinto al 100%».
Fonte: Il Mattino