L’8 settembre scorso Brian Windhorst e Ramona Shelburne di ESPN hanno dato la notizia che Anthony Davis aveva licenziato Thad Foucher, il suo agente “storico” e tutti si sono domandati se la mossa non preannunciasse una guerra tra il campione ed il front office dei New Orleans Pelicans.
Forse è per questo che nel comunicato stampa che annunciava l’ingaggio del nuovo procuratore l’atleta ha precisato che il suo obiettivo rimane “vincere, lavorare e fare il possibile per aiutare quest’organizzazione, mentre cerco di diventare il miglior atleta possibile“.
Quando ha deciso a chi affidarsi, Anthony non ci deve aver messo molto. Probabilmente ha alzato il sopracciglio e ha deciso: Rich Paul della Klutch Sports di Los Angeles, lo stesso agente che si occupa di LeBron James e di un’altra ventina di atleti NBA (tra i quali anche John Wall dei Washington Wizards).
Foucher nel luglio del 2015 aveva guidato la trattativa con il front office dei Pelicans – non molto combattuta, in verità – che aveva assicurato a Davis un’estensione contrattuale da cinque anni e 145 milioni di dollari. Ma è chiaro che l’atleta ha pensato di poter essere meglio rappresentato da un gruppo più potente e con una presenza importante in una metropoli.
I Pelicans sono reduci da una stagione in cui hanno vinto 48 partite e superato il primo turno ai playoffs grazie al loro leader, protagonista a 28 punti e 11 rimbalzi di media.
Il centro dei Pelicans ha ancora due anni a contratto, ma a Los Angeles i tifosi già sognano una “reunion” tra “The Brow” e “King James”.