Figlio di cotanto padre (SuperDino) ha vinto due volte, in campo e fuori.
Ha dimostrato di essere un campione senza essere schiacciato dal cognome Meneghin, in Italia la pallacanestro.
Poi Andrea, 44 anni da Varese si è scoperto ottimo commentatore tv su Eurosport. È bravo, misurato, preciso.
Andrea Meneghin inizia la Serie A; De Raffaele, coach Reyer dice che Milano è di altra categoria:“È vero, i campioni uscenti hanno fatto acquisti mirati: James, Nedovic e poi gli “italiani” Brooks e Burns, i lunghi.”
Sarà la volta di un’Eurolega da protagonista?: “Volano basso, ma Pianigiani sta costruendo un’identità.”
Della Valle?: “Farà bene, ha talento, arriva al momento giusto.”
Altri due italiani se ne sono andati. Tre anni fa Melli, ora top in Europa: “Sì, ma era un super talento sin da giovane, ha avuto bisogno di più tempo: il periodo al Bamberg con Trinchieri l’ha rafforzato.”
Pascolo è tornato a Trento: “Ma il primo dei due anni a Milano non era andato male.”
Lei 20 fa sul mercato spostava gli equilibri, come altri italiani. Ora se ne vedono pochi: “Colpa delle regole che consentono l’utilizzo di tanti stranieri, ma anche della nostra esterofilia. Con due stranieri ai miei tempi c’era una corsa smodata ad avere dei “passaportati”, come se il nome esotico volesse dire canestri assicurati.”
Lei comunque spostava: “Non lo devo dire io.”
Si diceva che potesse andare in Nba: “Voci, dopo l’Europeo feci la Summer League. All’epoca non dico che fosse più difficile che adesso andare di là, ma noi italiani avevamo visto Esposito e Rusconi, due star, restare in panchina in Nba e vari big, su tutti un mito come Drazen Petrovic, ma anche Djordjevic o Danilovic, fare fatica all’inizio o avere poca fortuna. E poi in Italia si stava bene.”
Milano davanti e poi?: “C’è stato un grande fermento in sede di mercato. Le squadre si sono rafforzate. La Virtus Bologna si è mossa bene e avrà Sacripanti in panchina, Avellino con l’ex Nba Norris Cole e Costello e altri colpi vuole fare la voce grossa. Venezia è la solita certezza, Trento ha perso Sutton ma ritrova uno come “Dada” Pascolo che là era esploso.”
Torino?: “Ecco Torino. Tanto talento dalla Nba, l’esperienza di Delfino, la fisicità di Cusin e un santone come Larry Brown. Uno che darà un valore aggiunto incredibile al nostro campionato. Ci divertiremo.”
Cosa darebbe per essere allenato da uno così?: “Tanto. Quale innamorato del basket non vorrebbe ascoltare i suoi insegnamenti?.”
A proposito, si è ritirato Charlie Recalcati, quello dello scudetto della stella: “Un grande allenatore, un grande uomo, un grande giocatore. E poi l’argento olimpico ad Atene e soprattutto il bronzo all’Europeo 2003 contro pronostico valgono platino.”
Sacchetti se l’è presa con chi usa i social in spogliatoio: “Ogni cosa è figlia dei tempi. Tanjevic ci vietava di sentire le canzoni di Sade in cuffia. Ma i social in spogliatoio anche no. E lo dice uno che non era un santo.”
Un’altra squadra da monitorare?: “Sassari con Enzo Esposito alla guida.”
Roster infarciti di stranieri, gli italiani faticano, ma c’è entusiasmo: a Brescia ci sarà un palasport nuovo: “E dovrebbero essercene di più. Ci vorrebbero più presidenti “mecenate” in grado di investire negli impianti, molti come Venezia e Reggio Emilia non sono all’altezza. Dobbiamo imitare Spagna o Germania. Ma i soldi che ci sono servono a fare le squadre.”
È tornata una piazza storica come Trieste: 4 mila e più abbonamenti fatti. Ricordi?: “Quelli della Stefanel di Boscia, Cantarello, Middleton, Dario Bianchi, Pilutti, di mio papà.”
Fonte: La Nuova