Carlo Recalcati, che recentemente ha annunciato il suo ritiro da allenatore, ha parlato di svariati argomenti nel corso di un’intervista rilasciata al Giornale di Brescia.
L’ADDIO ALLE PANCHINE – “Avevo deciso già a maggio dello scorso anno. Era un qualcosa a cui pensavo da tempo, quindi ho avuto tanto tempo per metabolizzarla, per digerirla. Si è saputo solo ora perché non mi era sembrato il caso di doverlo annunciare in una conferenza, come capita in alcuni casi. Sono ancora aperto a sfide. Se dovessero arrivarmi proposte per ricoprire un ruolo che non sia quello di capo allenatore le valuterei, come ho sempre fatto durante la mia carriera. Quest’anno sarò molto di più nei palazzetti. Per esempio, domenica sarò a vedere la sfida tra Varese e Brescia, che si preannuncia particolarmente interessante, perché ritengo la squadra di Caja una delle meglio costruite in tutta Italia”.
MILANO E L’ANTI-MILANO – “Milano è ancora più favorita rispetto alle scorse stagioni perché ritengo che in estate il roster sia stato rinforzato e non poco. Il divario con le dirette inseguitrici ora è ancora più ampio e penso che in poche potranno contrastarla. Per la Germani penso ci vorrà pazienza. Si tratta di una squadra nuova, che riparte da capo dopo due anni giocati con un gruppo talentuoso e consolidato”.
IL LIVELLO SI ALZA – Il campionato sarà particolarmente competitivo. Pensiamo alle certezze Milano, Venezia, Brescia, Avellino, Trento, così come alle formazioni chiamate a una stagione del riscatto, come per esempio Torino o la Virtus Bologna. Attenzione anche a Brindisi, che secondo me potrebbe essere la sorpresa del campionato assieme a Varese, costruita in modo veramente intelligente, con giocatori esperti della categoria. Infine, attenzione anche a Trieste, che ritengo possa ripetere lo stesso percorso delle neopromosse dalla A2, che al primo anno si sono quasi sempre qualificate ai play off o li hanno sfiorati com’è stato proprio per la Germani due anni fa”.