Torna in Europa la Virtus Bologna, dieci anni dopo la stagione 2008 – 2009 che portò alla vittoria dell’EuroChallenge.
La Segafredo riapre stasera ufficialmente il PalaDozza con la sfida di Champions League contro i lituani del Neptunas, secondi in classifica nel loro campionato.
A parlare della sfida è stato Dragan Sakota, dirigente dell’Aek Atene.
Dragan Sakota, lei conosce molto bene Kevin Punter. Lo ha allenato lo scorso anno all’Aek Atene — di cui oggi è dg — vincendo la Champions League che ricomincia stasera. Ci racconta l’uomo del momento in casa Virtus?: “Ho visto la partita di Trieste, vederlo giocare è una gioia per gli occhi. Uno dei giocatori più entusiasmanti che abbia allenato negli ultimi anni. Anche un ragazzo splendido, con un grande atteggiamento. Non l’ho mai sentito lamentarsi o chiamare un fallo in allenamento, gli interessa solo vincere.”
Insomma, per la Virtus è stato un bell’acquisto?: “Il miglior colpo dell’estate. Noi non abbiamo potuto tenerlo perché abbiamo ridotto il budget e all’improvviso lui è diventato troppo caro per le nostre casse.”
È un giocatore di un livello più alto della Champions?: “Punter è già un giocatore di Eurolega e non so perché nessuno lo abbia preso. A volte si guardano le cose sbagliate in un giocatore. Saper tirare e saper passare la palla sono le priorità, poi arriva il carattere, invece mi sembra che molti cerchino di capire se uno è abbastanza forte da abbattere un albero nella foresta. C’è qualcosa di sbagliato nella selezione dei giocatori, si pensa che non abbiano la taglia giusta, che siano poco playmaker e cose del genere. L’importante dovrebbe essere saper giocare a pallacanestro. Ricordate Alphonso Ford? Che ruolo aveva? Poteva fare tutto, era un realizzatore naturale. Punter se lo godranno i tifosi della Virtus.”
È un giocatore capace di produrre tanti punti in pochi minuti: a Trieste 29 in 22′ minuti: “Un punto al minuto, è questo tipo di giocatore. La sua concentrazione è incredibile, ama prendersi i tiri decisivi e non ha paura a difendere anche contro avversari più grossi.”
Il livello della Champions League si sta avvicinando a quello dell’Eurolega?: “Si è alzato sia il livello di gioco sia quello organizzativo. La Final Four di Atene dello scorso anno non ha nulla da invidiare alle Final Four di Eurolega. Bisogna però trovare una cooperazione fra le due leghe.”
Come?: “Intanto la Champions League deve diventare sempre più forte in modo da poter fare valere i suoi diritti al tavolo con l’Eurolega. Magari creare due competizioni legate, due divisioni con promozioni dalla seconda alla prima e retrocessioni dalla prima alla seconda. Si coinvolgerebbero più squadre e tutte si giocherebbero qualcosa. A gennaio ci sono squadre di Eurolega fuori dai playoff che non hanno più interessi.”
La Virtus torna in Europa dopo dieci anni: quali chance ha in Champions League?: “Le squadre italiane devono ritrovare gli stimoli per far bene in Europa, come fanno le greche e le turche. Sono molto fiducioso su Virtus e Venezia, vedo il club bianconero molto ambizioso.”
Fonte: Corriere di Bologna