La Reyer si rituffa in Champions League per allungare la striscia di vittorie, conservando l’imbattibilità anche in Europa.
Due anni fa, la Reyer pescò il Maccabi Rand Media Rishon nel proprio girone, quest’anno tocca all’Hapoel Unet Holon.
Secondo appuntamento casalingo di fila per la Reyer, come nella passata edizione quando esordì al Taliercio con Banvit ed Aek Atene. Washington sta meglio, ma non si è ancora allenato, per cui è improbabile il suo rientro contro gli israeliani, sarà invece il debutto stagione in Champions League per Michael Bramos, assente contro il Paok Salonicco.
“L’Hapoel incarna lo spirito del basket israeliano” – ha esordito Gianluca Tucci – “perché è una squadra che predilige giocare in velocità, girando molto il pallone lungo il perimetro e ha in Wyatt e DeQuan Jones i due elementi di maggior spessore : il primo è un ottimo atleta, ma soprattutto sa segnare da tre punti, come testimoniano le sue cifre contro Friburgo con 21 punti e 11 assist, mentre il secondo ama giocare a campo aperto, è un’ala che attacca il canestro, ma sa colpire anche dalla distanza. Ecco, proprio il tiro da lontano è la qualità principale dell’Hapoel Holon, compresi i giocatori israeliani, come Hurrush o Pnini. Noi dovremo sporcare questo gioco spumeggiante, caratterizzato da un ritmo elevato.”
Sta crescendo di condizione Gasper Vidmar.
“Conosce meglio i compagni e i compagni conoscono meglio le sue caratteristiche; come squadra siamo sempre stati abituati a lunghi dinamici, lui occupa l’area e bisogna servirlo in una determinata maniera.”
E la differenza comincia a vedersi.