Una bomba di potenza infinita pronta ad esplodere. È una delle squadre meno decifrabili del torneo, la Fiat Torino prossima avversaria della GrissinBon. Ma al tempo stesso tutti sono concordi nel dire come la formazione piemontese sia anche la squadre del maggior potenziale di tutta la serie A. I piemontesi sono reduci da un’estate turbolenta e alle prese con le assenze di coach Larry Brown, una delle grandi leggende del basket americano. Brown è tornato negli Usa a inizio mese per un intervento chirurgico e deve ancora rientrare: per ora segue le sorti della squadra via cellulare, la società ha precisato che l’allenatore sta per ripresentarsi a Torino, ma contro Reggio sarà probabilmente ancora il vice Galbiati a guidare i gialloblù. Un gruppo inevitabilmente inesperto, che ha avuto momenti di difficoltà contro gli squali che girano in Eurocup, con le letture arbitrali e con le zone e le difese tattiche spesso impiegate in Italia e in coppa. Allo stesso tempo, si tratta di ragazzi che, quando hanno saputo accelerare, possono creare parziali impressionanti, viaggiando a ritmi difficili da sostenere.
Per Reggio, quello di domenica sarà sicuramente un test impegnativo. I biancorossi amano a propria volta la velocità e il campo aperto, armi potenzialmente rischiose contro i piemontesi. Allo stesso tempo, contro Brescia la Grissin Bon ha dimostrato di saper lavorare bene anche a metà campo, appoggiandosi ai lunghi e alla mira di Butterfield. Contro Torino Elonu sarà probabilmente assente e la coperta sotto sarà più corta, ma chiaramente la presenza di giocatori efficaci in post come Cervi e Griffin dovrà essere sfruttata, anche per evitare troppe corse e troppi contropiedi. La Fiat presenta comunque tante incognite. In campionato ha perso in volata a Venezia e vinto con Trieste, e la contradditoria miscela è sempre quella. Con una corazzata come la Reyer è riuscita a tener botta grazie alle fiammate di talento e alla presenza fisica. Contro Trieste partiva nettamente favorita ma ha sofferto la zona e gli ostacoli tattici ideati da coach Dalmasson, faticando a chiuderla. Nell’ultimo quarto, poi, con i triestini stanchi, la superiorità atletica ha permesso di fuggire e anche il gioco dal perimetro, prima farraginoso, ha trovato efficacia. Il più costante sinora è la guardia Tony Carr, preciso dall’arco e bravo a correre, spesso affiancato dai compagni di reparto Cotton e Taylor, altri amanti del campo aperto. Le stelle sono altrove, però. Le ali Rudd e Wilson sono materiale da Eurolega, con tecnica, fisico ed esperienza, ma non sempre sono in controllo. Il teorico centro, McAdoo, parente del leggendario Bob, è un atleta superiore, senza ruolo preciso e a caccia di consacrazione. Safare tante cose sfruttando la propria agilità, va messo in difficoltà con il fisico. Dopo un curriculum stellare con college a North Carolina e due titoli Nba ai Warriors, è a caccia di una vera consacrazione in Europa.
Fonte: Gazzeta di Reggio