Da evitare sono gli up & down che Brescia ha mostrato nelle prime due partite di campionato con Varese e Reggio Emilia e dai quali coach Diana mette in guardia in vista del viaggio a Trieste:
“No, non possiamo permetterceli più, soprattutto in un campo come Trieste, uno dei più caldi del panorama italiano. Serve una prestazione di qualità, senza quei momenti di appannamento che sarebbero molto pericolosi.”
L’Alma Trieste è alla ricerca dei primi due punti:
“Loro sono una squadra molto competitiva ora che stanno recuperando i giocatori che erano ai box. L’aver ritrovato Peric, un califfo per il campionato, è già un salto in avanti; non so se riusciranno ad avere anche Wright, ma ha appena firmato Silins. Hanno anche un buon gruppo di giocatori che sono rimasti dalla Lega 2. Cavaliere è in grado di fare prestazioni di altissimo livello. E poi c’è la qualità e la grande intensità fisica di Sanders, che abbiamo già “testato” quando giocava aVeroli. E amano correre, sfruttare il contropiede: insomma, una squadra tosta.”
“Questa è una partita da affrontare con il piglio giusto, la giusta aggressività, con la giusta continuità. Con la giusta voglia di vincere. Abbiamo bisogno di fare una grande prestazione sotto l’aspetto mentale e fisico per confermare quei passi in avanti che la squadra sta facendo e che ha fatto vedere anche ad Istanbul.”
Sul come, l’indice punta sicuro sulla difesa:
“Serve aggressività difensiva: non concedere tiri aperti, contestare ogni tiro e soprattutto non farli correre perché Trieste nella corsa e nei punti in contropiede prende fiducia. Ecco perché dovremo accoppiarci rapidamente, bloccare le loro ripartenze. Poi sarà battaglia aperta sui rimbalzi e sulle palle recuperate e lì dovremo combattere. Voglio vedere una squadra che si sbatte e che si aiuta a livelli difensivo con lotta e spirito di sacrificio e soprattutto un grande sforzo: stiamo giocando tante partite ravvicinate, ma non possiamo, né dobbiamo abbassare la guardia.”
“Dall’altra parte, due ex come Fernandez e Cittadini: due giocatori che hanno dato tanto a Brescia. “Citta” poi era nostro il capitano: è una persona ed un giocatore che mi ha dato molto. Fernandez è uscito in malo modo dal club e mi spiace dal punto di vista umano. Se mi sento chiamato in causa in quegli “alcuni” con il quale ha dichiarato di aver cambiato per sempre il proprio rapporto? Io so solo che mantengo un ricordo positivo di tutti i giocatori che ho allenato e quindi anche di lui. Non ho rancori verso nessuno; non so lui…”.
Fonte: Giornale di Brescia