Da “mago delle minors”, così come è conosciuto nell’ambiente, a “mago dei due punti in A gettando il cuore oltre l’ostacolo”.
Licenza poetica – si fa per dire – per sottolineare che la vittoria di Trieste con la Germani è stata un fiore all’occhiello:
“Abbiamo giocato una gara di grande personalità” – sottolinea il tecnico dell’Alma Trieste e faccia amica del basket bresciano Eugenio Dalmasson – “e questo nonostante fossimo in condizioni fisiche ancora precarie. Basti pensare che Wright e Peric erano all’esordio… Quest’ultimo sarà stato al 30% ma la sua esperienza, la sua capacità di stare in campo, hanno dato una grandissima mano.”
“Con stasera (ieri sera) la mia squadra sta cominciando ad assumere i connotati con i quali è stata pensata e costruita in estate. Di fronte avevamo una Brescia molto gagliarda, che non ha mai mollato, ma noi abbiamo giocato con personalità nonostante tutte le nostre difficoltà per via della non buona forma di alcuni. Ho visto mentalità e tutto quello che serviva: ogni giocatore ha dato tutto quello che aveva.”
La chiave:
“Esserci dati una disciplina nel dato delle palle perse: sono state 16 nel primo tempo, 2 nel secondo. Nonostante quel numerone della prima frazione siamo andati all’intervallo sotto di soli due punti per cui ci siamo detti in spogliatoio che sarebbe bastata un po’ di attenzione in più per fare meglio. Assolutamente questo dato statistico è quello che ha cambiato la partita e l’ha portata dalla nostra parte. Strautins? Ha dato un bel segnale di maturità e sta dimostrando di saper cogliere le occasioni che gli vengono date. Sono davvero molto contento per lui e in generale per tutti i ragazzi.”
Fonte: Giornale di Brescia