Dove eravamo rimasti? Ah, Nikola Jokic che mestamente abbandonava il campo dopo la sconfitta subita sul campo di Minneapolis. Non erano bastati i suoi 23 punti, 11 rimbalzi e 11 assists a scongiurare il 112 – 106 dei Wolves e l’esclusione dei suoi Nuggets dai playoffs del 2018.
Un epilogo amaro di una stagione fantastica, nella quale Nikola si è finalmente consacrato come uno dei migliori interpreti del ruolo di centro, chiudendo con ottime statistiche (18 punti, 10 rimbalzi e 6 assists) e registrando ben nove “triple doppie”, una cifra che ha eguagliato il record di Wilt Chamberlain.
Non è da tutti comparire nella stessa frase con Wilt – la più incredibile “macchina da canestri” della storia della NBA – ma Nikola ormai sembra averci preso gusto e tre giorni fa, sul parquet di casa del Pepsi Center, ha compiuto davvero un’impresa che resterà negli annali: una tripla doppia “perfetta”.
La stats line recita: 35 punti, 12 rimbalzi, 11 assists, 11 /11 al tiro e 3/3 da tre punti. Delle cifre,già di per sé eloquenti, ma che rasentano l’incredibile se consideriamo l’evoluzione fisica e tecnica del gioco in questi anni, e le caratteristiche fisiche e le abitudine tecniche di Jokic, non certo un mostro di atletismo, e molto spesso oltre la linea dei tre punti. Anche stavolta, per trovare qualcuno capace di replicare quanto fatto dal serbo, occorre tornare al 1967 quando Chamberlain annichilì Baltimora con 42 punti, 30 rimbalzi, 10 assists e un dominante 18/18 dal campo.
Un inizio esaltante per “Joker” e per gli agguerriti Nuggets, attesi da una stagione da protagonisti. Se ne sono accorti anche i campioni in carica di Golden State, usciti sconfitti dal Pepsi Center al termine di una partita davvero intesa e combattuta. Non è arrivata la “tripla doppia”, ma Nikola ha disputato una gara superba, sfoggiando tutto il suo vasto repertorio e guidando i compagni alla vittoria che vale la testa della Western Conference.
La stagione è ancora molto lunga, ma con un Jokic così i tifosi di Denver possono continuare a sognare.