Esame superato, senza lode ma con un voto comunque alto.
Il blitz di domenica pomeriggio al PalaPentassuglia permette alla Dinamo di mettersi definitivamente alle spalle il k.o. nella prima trasferta di campionato, a Reggio Emilia.
Dopo avere ripreso coraggio spazzando via il Benfica, dopo avere rotto il ghiaccio con Varese e messo sotto il Leicester sul suo campo, i biancoblù di coach Vincenzo Esposito hanno conquistato una vittoria che vale molto, sia a livello mentale che in chiave Final Eight.
Cooley e compagni hanno fatto leva ancora una volta sulla schiacciante superiorità a rimbalzo (Sassari si conferma prima della serie A in questa statistica con una media 45 a partita), hanno avuto sprazzi di buonissima difesa e nei momenti topici della gara si sono spesso affidati al talento dei singoli: prima Petteway, poi Cooley, infine Bamforth.
Nel contesto di un successo assolutamente limpido, con la sola ombra del tentativo di suicidio dell’ultimo minuto (da +11 a +2 nel giro di 30″), il Banco di Sardegna ha mostrato il suo lato migliore quando ha difeso duro e giocato di squadra, alternando il gioco interno agli scarichi sugli esterni.
In queste fasi, due in particolare, sono arrivati i break di 10-0 del primo quarto, e la spallata – risultata poi decisiva – data alla gara nei primi minuti dell’ultimo periodo, con un break di 13-2 alla cui costruzione hanno partecipato Magro, Bamforth, Thomas, Cooley e Smith.
Il lavoro da fare non manca, perché 19 palle perse (17 di media in tre gare di campionato), a fronte di appena 5 recuperate, sono un difetto da correggere al più presto.
Da questo punto di vista il completo inserimento di uno Smith già a suo agio, e il recupero di Marco Spissu – uno dei migliori durante le amichevoli precampionato – sono due necessità, oltre che due cambiali importanti da mandare interamente all’incasso nel più breve tempo possibile.
Fonte: La Nuova