Infortuni su infortuni e un cambio di casacca con annesso nuovo (ricco) contratto con i Los Angeles Clippers. Questo è stato il recente passato di Danilo Gallinari, in bilico tra l’enorme talento che gli è stato dato in dote e l’incapacità di fare quel salto di qualità ulteriore in grado di renderlo leader vero di una franchigia NBA.
L’inizio di questa stagione, però, è particolarmente promettente: i Clippers non hanno avuto il coraggio di rifondare dopo l’addio a CP3, Blake Griffin e DeAndre Jordan, e hanno confermato alla guida della squadra coach Doc Rivers. In questa situazione di transizione però, in cui manca un vero e proprio primo violino (l’eccellente stagione scorsa di Lou Williams non permette comunque di attribuirgli tale ruolo), ecco tornare finalmente alla ribalta il nativo di Sant’Angelo Lodigiano. Dopo una serie di inconvenienti fisici che l’anno passato gli hanno permesso di giocare solamente ventuno partite di regular season, il Gallo sembra stare bene, e i risultati in campo si vedono eccome: la media punti è la seconda di sempre in carriera, e le percentuali al tiro non sono mai state così buone. Danilo sta infatti registrando un ottimo 46% dal campo, con il 43% da 3 punti che lo colloca tra i migliori tiratori di inizio stagione; sono cresciuti anche i rimbalzi e diminuite le palle perse, il tutto in soli 29′ di utilizzo, ovvero sensibilmente meno degli anni passati.
Doc Rivers, che dispone di una squadra senza superstar ma ricca di buoni giocatori (Gallinari, Bradley, Harris, Gortat, Williams), sembra aver prediletto una formula di distribuzione dei tiri e delle responsabilità che metta in luce alternativamente i diversi protagonisti del suo attacco. In questo sistema Danilo sembra trovarsi alla grande, combinandosi bene con l’altra ala Tobias Harris grazie alla capacità di entrambi di essere pericolosi tanto in avvicinamento a canestro quanto – e forse anche più – da oltre l’arco.
Un Gallinari più maturo, efficiente e preciso: certo, il campione è ancora poco significativo, ma se il buongiorno si vede dal mattino, l’ex Nuggets è sulla giusta via, e i risultati dei suoi Clippers ne risentono in positivo all’interno di una Western Conference più che mai competitiva, in cui tutto si può immaginare tranne che una stagione positiva per la ‘seconda squadra’ di Los Angeles, che alla vigilia non veniva data nemmeno in lotta per i playoffs.
Vuoi vedere che, proprio nell’anno in cui i riflettori sembravano spegnersi, il Gallo torna a cantare?