Thomas Scrubb è pronto a mettere in pratica i dettami di Attilio Caja a dopo la trasferta in Ungheria. “Partita utile perché ci ha insegnato cosa non fare quando si gioca fuori casa”: parole e musica del coach pavese condivise pienamente dall’ala canadese in vista della prossima trasferta a Reggio Emilia. “In trasferta dobbiamo migliorare nel rispettare le nostre consegne e mantenerci all’interno dei binari del nostro gioco di squadra, evitando di regalare canestri facili agli avversari per le palle perse e di forzare situazioni che alzano il ritmo. Tutte lezioni di cui faremo tesoro in vista della gara di domenica a Reggio Emilia: ci aspetta una squadra con 2 soli punti in classifica, servirà farci trovare pronti”.
Domenica si sfideranno la peggior difesa e la seconda migliore del campionato: vincerà chi riuscirà a imporre meglio i propri ritmi?
“Reggio Emilia è una squadra simile a Sassari, contro la quale abbiamo giocato la prima trasferta dell’anno: in quella occasione Scott Bamforth ci punì con tanti canestri facili dal perimetro, dovremo giocare una partita difensivamente più solida. Siamo più concentrati su quel che ci aspetta in trasferta, anche grazie alla difficile gara in Ungheria che ci ha insegnato molto”.
Nelle prime 4 settimane l’Openjobmetis ha comunque dimostrato di aver costruito una forte identità corale. È già il vostro marchio di fabbrica?
“È un vantaggio molto importante per una squadra che magari non ha giocatori veloci o talentuosi come altre realtà. Per vincere noi abbiamo bisogno di giocare insieme partite solide e intelligenti; se giochiamo il nostro basket possiamo essere competitivi ogni partita”.
In particolare l’attacco viaggia a corrente alternata in funzione delle percentuali di tiro dall’arco…
“È un aspetto sul quale lavoriamo moltissimo ogni giorno in allenamento, cercando di trovale sempre il tiro migliore. Sfruttiamo molto la rotazione del pallone e i 24 secondi cercando sempre di mettere il compagno nella miglior posizione possibile; l’importante è avere sempre fiducia in quello che stiamo facendo ed essere pronti a prenderci le soluzioni costruite dalla squadra”.
Ha scelto Varese perché riteneva che il sistema di gioco fosse adatto a lei: dopo 4 partite a 12,3 punti, 7,0 rimbalzi, 1,8 recuperi e 2,8 assist i numeri le danno ragione. Soddisfatto?
“Avevo buone sensazioni quando sono venuto a Varese e quel che sta dicendo il campo le sta confermando. C’è ancora tanto da fare e possiamo migliorare individualmente e come squadra, però l’allenatore ci tiene sempre sul pezzo tutti i giorni e l’identità della squadra ci dà fiducia e sicurezza. Adesso dobbiamo prendere confidenza anche in trasferta per guadagnare quelle vittorie necessarie in campionato e in coppa”.
Fonte: La Prealpina