Sarà una partita spettacolare anche dal punto di vista tattico, sottolinea Esposito: «Loro magari sono avvantaggiati perché hanno un nucleo consolidato e lo stesso staff tecnico da qualche anno. Noi in attacco sappiamo trovare dei break importanti, ma per batterli ci vogliono 40 minuti di difesa attenta, quella che ancora ci manca, perché andiamo a sprazzi. Contro una formazione simile, ci vuole intensità costante». Esposito ne prova una più del diavolo. Il coach biancoblù ha dimostrato di avere il coraggio per sperimentare. Ha proposto alcune variazioni tattiche poco usuali: Polonara ala piccola, per un quintetto che può diventare altissimo con Petteway guardia e Thomas e Cooley lunghi; un quintetto con ‘le due torri” vale a dire Cooley e Magro insieme. Ha iniziato a provare alcune zone. La sua idea di basket è aperta: «Sia in campionato, sia soprattutto in Europe Cup provo alcune soluzioni tattiche diverse: per capire dove mi posso spingere con i giocatori e la squadra, e perché alcune soluzioni potrebbero tornare utili non solo per le esigenze delle partite, ma anche qualora qualche giocatore abbia problemi di infortunio o falli. Ecco perché cambio molto i quintetti base e offro a tutti l’opportunità di giocare in momenti caldi. Anche perché il quintetto che conta è quello che finisce la partita». E un basket che non fa del pick and roll la priorità, e usa il pivot anche per far girare la palla, i tagli delle guardie, e diverse altre soluzioni. «Da giocatore mi annoierei se mentre due compagni fanno il pick and roll, io stessi a guardare. L’idea è quella che tutti devono cercare di muoversi per aumentare le possibilità in attacco». Sul discorso del leader ha idee ben precise: «Non mi piace che ci sia un solo giocatore che traina, è la squadra che deve avere la mentalità del leader».
Fonte: Corriere dello Sport