Sono giorni a dir poco delicati in casa Red October Cantù. A causa del sequestro dell’azienda russa di Dmitry Gerasimenko, la società potrebbe non riuscire a terminare la stagione 2018-19. L’imprenditore, infatti, non è più in grado di mantenere economicamente la società. Andrea Mauri (ex AD della Pallacanestro Cantù e attuale responsabile di Pianella srl), intervistato da La Provincia, ha sintetizzato in una frase il momento critico del club brianzolo: “La situazione è grave, ma con calma e unità di intenti possiamo uscirne, evitando terrorismo psicologico”.
La Comtec, che si è presentata ieri presso la sede societaria, ha giudicato la situazione canturina tutto sommato gestibile. Roman Popov, amministratore unico della squadra, ha inoltre assicurato il pagamento di una tranche di stipendi, e da ieri è iniziata la ricerca di interlocutori seri che possano garantire un futuro alla Cantù cestistica.
Il prossimo passo per Cantù, secondo La Gazzetta dello Sport, sarà rispettare le scadenze di fine novembre: 80mila dollari per la FIBA, 74mila euro per la rata Nuovi Atleti Svincolati (alla FIP) e gli stipendi di ottobre.
Nel frattempo, la città brianzola sta iniziando a riempirsi di striscioni attaccati dagli Eagles, il gruppo di ultras di Cantù. L’invito è quello di assistere dal vivo alla partita di lunedì contro Pesaro al PalaDesio.