La Fiat Torino è in crisi nera, nerissima.
Nove sconfitte consecutive e la contestazione di parte della tifoseria mercoledì sera dopo la sconfitta per mano di Kazan non aiutano, ma il presidente Forni è ancora speranzoso. Il n°1 di Torino parla del delicato momento ai microfoni de “La Repubblica“, edizione di Torino:
A dire la verità non vedo tutta questa negatività intorno a noi, certo, tutti questi ko non aiutano, ma io chiedo una cosa, tempo. Giudicateci a fine stagione. La contestazione? Episodio che non mi tocca, c’erano 3500 persone al palazzetto e solo 4/5 tifosi alla fine hanno voluto creare problemi.
Torino ha passato un mese di ottobre terribile, tra sconfitte e continui infortuni:
Gli infortuni ci hanno limitato, abbiamo dovuto fare innesti, come ad esempio Rudd e Wilson, che però ad oggi sono quelli che si impegnano di meno, io voglio aspettare, non possono mica essere questi, sulla carta erano due acquisti grossi ed importanti. Coach Brown tornerà negli Stati Uniti durante la sosta di campionato, ho piena fiducia in lui. Paura che non torni? Assolutamente no.
Forni continua parlando dell’amore e dell’impegno per la pallacanestro:
Io e la mia famiglia abbiamo dato tanto e stiamo ancora dando tanto al basket, è la nostra vita, è un impegno gravoso che vorremmo anche condividere, ma tra tutte le grandi aziende del nostro territorio solo la FCA ci ha dato una mano e ci ha sostenuto in questo sogno. Cedere le quote? Se entrassero uno o più soci sarei solo che felice, sono già abituato a delegare e condividere.
Infine un passaggio sulla squadra:
Ai miei ragazzi chiedo impegno e concentrazione, non ci sono alibi. A Brescia pretendo il massimo. Ai tifosi chiedo di non abbandonarci, di continuare a sostenerci e di non abbattersi.
Matteo Gualandris