Nel momento in cui la tendenza della NBA è quella di andare verso una “small ball” sempre più esasperata, è chiaro che il classico lungo da “post basso” ed incapace di aprire il campo con il tiro da fuori è inevitabilmente in via d’estinzione. Ci sono giocatori come Drummond, DeAndre Jordan, Steven Adams, Whiteside e Gobert che giustificano il loro minutaggio perché sono nell’ elite della Lega per presenza difensiva, a rimbalzo o a livello di intimidazione. Ci sono giocatori come Montrezl Harrell invece, che non sono nulla di tutto questo, ma che sono semplicemente speciali e riescono ad entrare nel cuore dei tifosi per l’impatto e per l’energia che mettono ogni notte sul parquet. Fin dal suo ingresso nella NBA, scelto alla dagli Houston Rockets alla 32 nel secondo giro nel draft del 2015, Harrell è stato subito paragonato a Kenneth Faried , ma i dubbi sul suo adattamento al piano superiore superavano di gran lunga le certezze: troppo basso per le battaglie nel pitturato (2.03 con i tacchi), tiro non adatto ai lunghi moderni e rimbalzista non eccezionale (penalizzato dalla struttura del sistema di Pitino a Louisville). Nonostante qualche sprazzo, le due stagioni in Texas non hanno convinto totalmente tanto che Harrell è stato scambiato senza grossi rimpianti nell’operazione che ha portato Chris Paul alla corte di Mike D’Antoni. Già nella scorsa stagione Harrell ha trovato finalmente la sua dimensione, chiudendo come cambio di Griffin e Jordan a cifre notevoli, incrementate dopo la partenza di Blake a Detroit :11 punti, 4 rimbalzi in soli 17 minuti con il 63,5% dal campo, guadagnandosi il rinnovo del contratto che chiamerà 12 milioni nei prossimi due anni. Ma è quest’anno che è entrato definitivamente nel cuore dei tifosi dei Clippers, alla disperata ricerca di un idolo dopo la partenza di tutte le star della squadra. L’impatto dalla panchina di Montrezl è assolutamente devastante ed ogni volta che entra sul parquet riesce a scaldare un pubblico notoriamente gelido e fornire un contributo di entusiasmo, leadership ed energia che va al di la delle ottime cifre : 15,5 punti, 7 rimbalzi e il 67% dal campo (terzo in assoluto). La gara da 30 punti contro gli ex compagni dei Rockets è una rivincita, ma soprattutto una consacrazione per un giocatore che attualmente è in lizza come miglior sesto uomo e come giocatore più migliorato della Lega, contribuendo in modo significativo all’ottimo avvio di stagione dei Los Angeles Clippers. Non avrà mai il pedigree del campione, ma Montrezl Harrell ha trovato il suo posto tra i migliori giocatori al mondo.