Coach Ramagli è ovviamente soddisfatto della prova dei suoi e riconosce ai suoi ragazzi tutti i meriti del caso: “Una vittoria stra-meritata -sono le parole del tecnico biancorosso- al termine di una partita ben giocata, anche se con qualcosa da migliorare, ad esempio a livello di palle perse e nel controllo dei tabelloni, specie nel primo tempo. Siamo stati bravi quando potevamo crollare, con Peak all’ospedale, Dominique fuori per falli, Kerron a corto di energie visto che non si era mai allenato per tutta la settimana: ecco, in quel momento direi che quegli aspetti mentali che già si erano visti a Sassari, sono tornati a dominare. Poi alla fine gli dei del basket hanno premiato la squadra che si è meritata di più la vittoria”.
Pistoia ha dovuto far fronte a diversi problemi, primo fra tutti quello occorso a Peak nel secondo quarto: “LJ ha sbattuto la testa sul sostegno del canestro: accusava dei capogiri e quindi -spiega Ramagli- abbiamo preferito farlo andare al pronto soccorso. Diciamo che non ci facciamo mancare niente: ieri addirittura abbiamo dovuto sospendere l’allenamento perché Bolpin ha accusato un piccolo problema alla caviglia, Krubally era ancora a mezzo servizio, Kerron ancora meno e quindi ho preferito interrompere la seduta. Si vede che porta bene non fare l’allenamento il giorno prima del match -sorride il coach- visto che già ci era successo a Sassari per i problemi con i bagagli. Al di là di tutto, comunque, la situazione era complessa per entrambe le squadre: sarebbe ingiusto non riconoscere che anche Reggio era in difficoltà e quindi più che pensare a chi non c’era, meglio concentrarsi su chi c’era. E chi c’era, devo dire, che pure stasera ha dato una risposta di squadra, anche nei momenti in cui ci siamo dovuti affidare a quintetti un po’ fantasiosi”.
Il tecnico si sofferma poi sul finale: “Abbiamo fatto dei giochi a due semplicissimi, perché avevamo Kerron che era un po’ impiccato, visto che da dieci giorni non si allenava. Abbiamo provato a dosarlo, poi nel finale, di budella, più che di energia, ha messo dentro un canestro importante, dopo una situazione che vorrei rivedere perché sicuramente lui ha affrettato una conclusione che non avrebbe dovuto affettare, ma ho la sensazione che sia letteralmente stato falciato: un fallo che nel calcio sarebbe costato credo il rosso diretto”.
Non poteva mancare, ovviamente una considerazione sulla bella prova della panchina: “Nelle ultime due partite abbiamo guardato soprattutto a chi gioca bene, non a chi è più giovane o a chi è italiano: è una cosa semplicissima, ma come spesso succede nella vita, le cose semplici sono le migliori. Usando questa strategia di buon senso -afferma Ramagli- abbiamo trovato un po’ più di coinvolgimento da parte di tutti: a seconda dei momenti ognuno di loro ha avuto il diritto e il dovere di esprimersi e i ragazzi sono stati bravi. Il fattore fiducia, indubbiamente incide tanto: io ho sempre detto che questa è una squadra che si allena e lavora bene, ma ovviamente quando non vinci tutto diventa più complicato. E’ bastata una partita in cui non avevamo niente da perdere, a Sassari, per ritornare a giocare e a segnare con serenità e stasera, a parte quel dato sulle palle perse su cui dobbiamo riflettere, non abbiamo giocato una gara solo di percentuali”.
Il tecnico chiude poi guardando avanti: “Queste due settimane ci serviranno per essere un po’ più squadra, sapendo che si può partire dal fatto che questo campionato, almeno per quanto riguarda la nostra zona di classifica, l’abbiamo riaperto e che questo è l’aspetto più importante per noi. Avremo altri momenti di difficoltà, ma quello che può avvantaggiarci è averne già passato uno molto brutto e quindi un pochino conoscere, forse, anche l’antidoto”.
Fonte: Ufficio Stampa A.S. Pistoia Basket 2000