Dalla finale NBA all’ultimo posto nella lega (in coabitazione con i Suns), con solo 4 vinte e 17 perse. Questo è lo stato attuale dei Cavs che, rispetto alla squadra sconfitta a giugno dai Warriors, hanno perso molti pezzi importanti: LeBron James è andato a Los Angeles, Kevin Love è infortunato e dovrebbe tornare, forse, in campo, a gennaio, JR Smith è stato messo fuori squadra ed aspetta o uno scambio o più probabilmente un buyout. Il coach Tyronn Lue è stato considerato il colpevole della situazione e licenziato. Nonostante l’importanza dei nomi riportati, era difficile aspettarsi un crollo di rendimento così marcato della squadra.
Siamo molto lontani dalle ottimistiche dichiarazioni estive di Tristan Thompson che vedeva i Cavs in lotta per un posto al sole anche senza James. La realtà parla di una squadra completamente saltata in aria, sia in campo che fuori, dove i GM Koby Altman sembra deciso a dare una brusca sterzata al futuro della franchigia. La prima mossa è stata quella di scambiare Kyle Korver ai Jazz in cambio di Alec Burks e 2 seconde scelte, mossa che fa andare i Cavs sotto la luxury per quest’anno. Da quello che è filtrato i Cavaliers sono molto attivi sul mercato e sono disposti anche a prendersi contratti onerosi da altre squadre per smuovere la situazione.
Nel roster dei Cavs ci sono alcuni giocatori (JR Smith e George Hill) che vanno in scadenza nel 2020 con contratti onerosi ma che hanno solo un una parte di questi soldi garantiti per la prossima stagione, cosa che può fare gola a molte squadre con voglia di scaricare monte salari.
C’é stata anche più di qualche voce di un interessamento per Markelle Fultz, dato in uscita da Philadelphia, segno che c’é anche voglia di rischiare per fare ripartire la squadra.
Di quella che sembra una situazione destinata ad una brusca e rapida ricostruzione, sembra averne fatto le spese un giocatore come Collin Sexton che ha fatto intravedere le sue grandi potenziali da realizzatore, mostrando però anche grandi pecche nella comprensione del gioco.
Non ci sono molte cose positive per il peggior attacco della NBA, dati statistici alla mano. Si stanno salvando i soli Tristan Thompson, che nonostante la crisi del ruolo continua ad essere incisivo e mette a referto una doppia doppia di media e stanno avendo buone giornate anche Jordan Clarkson e Cedi Osman. Poco per ripartire ma la dirigenza dei Cavs, in attesa di Love, sembra avere le idee chiare sulle mosse da fare.