La Serie A italiana è diventata la G-League dei campionati europei, ci giocano tanti stranieri e troppi americani che però non aggiungono nè qualità nè spettacolarità al gioco.
Dice Nando Gentile nell’intervista al “Corriere del Mezzogiorno“.
Il papà di Alessandro, ora impegnato in una nuova esperienza all’Estudiantès, e Stefano, in forza a Sassari, critica la tendenza del campionato italiano, in cui si da poco spazio ai giovani italiani e troppo agli stranieri:
Ad esempio Milano, il club più ricco per distacco dove fino a due anni fa ero responsabile del settore giovanile, non ha un giovane a roster, proprio perchè manca la voglia di crearlo. Questa è la ragione per cui in Nazionale non otteniamo più grandi risultati. Secondo me bisognerebbe ridurre il numero degli stranieri a 4, dando maggiore spazio agli italiani in modo da creare anche un’identità locale. 25 anni fa il nostro campionato era secondo solo alla NBA. Le favorite oggi? Milano ovviamente, fa un campionato a sè, subito dopo Venezia, poi forse Avellino che ha bei giocatori come Cole e Nichols.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
Matteo Gualandris