Italiani? Gallinari sta facendo benissimo, Belinelli un po’ meno ma lo capisco, è in un momento particolare a San Antonio in cui si sta cercando di ricostruire, non è facile fare bene.
Queste le prime parole di Sergio Scariolo ai microfoni di Massimo Basile del Corriere dello Sport. Una lunga intervista in cui l’ex coach di Milano, attualmente assistente allenatore ai Toronto Raptors, parla di NBA, di giocatori italiani e della sua voglia di rimettersi in gioco all’età di 57 anni:
Chi oltre a loro potrebbe giocare qui? Datome e Melli assolutamente, vedendo la NBA da dentro posso dire con certezza che potrebbero dire la loro, e anche Alessandro Gentile, in Europa fa la differenza il suo fisico, ma qua dovrebbe migliorarsi ulteriormente, oltre ovviamente a costruirsi un tiro da tre credibile, oggi e soprattutto in NBA è essenziale.
Scariolo si è ributtato nella mischia firmando proprio con i Raptors, era dal 2013-14, in quell’anno al Baskonia, che l’allenatore bresciano non sedeva più su una panchina di un club:
Sono orgoglioso di aver fatto le valigie ed essere venuto qua all’età di 57 anni, non so se diventerò mai capo allenatore, non ci è riuscito uno come Messina, ma va bene così, qui ti arricchisci in ogni modo. Oggi do più valore ai rapporti, all’inizio della mia carriera ero più esuberante: l’nba ti aiuta anche in questo, qui c’è una comunità che vive per gli altri.
Infine un passaggio sul cuore neroazzurro da interista:
L’emozione più grande della mia vita? Madrid, finale di champions Inter-Bayern del 2010, feci Mosca-Madrid-Mosca in una notte, dopo la partita sono tornato a Mosca, ho dormito tre ore e ho allenato i miei per la partita del giorno dopo..abbiamo vinto di 20 contro il Lokomotiv Kuban.
Fonte: Corriere dello Sport
Matteo Gualandris