12 novembre 2018: Caris LeVert, miglior giocatore dei Brooklyn Nets, cade rovinosamente al suolo, in una scena sinistramente simile a quella già vissuta da Gordon Hayward nel suo esordio con i Boston Celtics. Si teme un lungo stop ed addirittura per la carriera e le dichiarazioni di coach Kenny Atkinson sono di profondo sconforto : “ Lui era il cuore e l’anima di questo gruppo ed il pezzo fondamentale della ricostruzione. E’ un enorme perdita per la nostra organizzazione”. LaVert stava giocando il miglior basket della vita con 18,4 di media e soprattutto faceva sentire la sua presenza da leader su entrambi i lati del campo. La squadra in sua assenza è uscita sconfitta in 10 delle seguenti 12 partite giocate, ma senza mai perdere l’identità e lo spirito di gruppo che l’ottimo lavoro di Atkinson sta costruendo giorno dopo giorno. In alcuni casi la sconfitta è arrivata dopo finali rocamboleschi come contro Memphis, sprecando 7 punti di vantaggio negli ultimi 33 secondi o come contro i Thunder, dopo essere stati avanti di 22 punti sul finale del terzo quarto, o come contro Cleveland o Philadelphia, ma il gruppo non ha mai dato l’impressione di voler mollare. La svolta è arrivata nella vittoria al supplementare per 106-105 contro i Toronto Raptors, la squadra con il miglior record della Lega. Da quell’8 dicembre i Nets hanno vinto 7 partite consecutive facendo il pieno di fiducia ed avvicinandosi ad un paio di partite al gruppetto che si sta giocando i playoffs. Il merito è di una sistema che funziona anche quando gli infortuni continuano ad infierire sul lavoro del coach. Allora capita che Spencer Dinwiddie esploda nella sua miglior stagione in carriera dopo l’infortunio di LeVert viaggiando ad oltre 17 punti di media col 48% dal campo, ma 24 punti di media nella striscia vincente. Dinwiddie è arrivato anche a 26 gare consecutive in doppia cifra dalla panchina, a 6 dal record di 32 di Bubbles Hawkins nel lontano 1976-77, prendendosi spesso anche i tiri decisivi nel finale. Le ultime due vittorie sono state lo specchio del momento di una squadra che non ne vuole sapere di fermarsi qui e che al momento possiede la striscia aperta di vittorie maggiore in tutta la Nba. Contro i Lakers la vittoria è arrivata in volata grazie all’estro dell’ex D’Angelo Russell, il quale ha fatto segnare il record in carriera con 13 assists, accompagnati anche da 22 punti e la tripla che ha chiuso definitivamente i conti. Nella stessa gara Jarrett Allen ha piazzato la stoppata dell’anno su Lebron James, dimostrandosi a 20 anni già un centro titolare di sicuro avvenire. Stanotte contro i Bulls è stata un’altra gara decisa nel minuto finale e vinta dai ragazzi di Atkinson grazie ad un tiro in corsa di Joe Harris, altro giocatore trasformato da specialista in un solido starter. E chissà che a febbraio non torni a dare una mano anche Caris LeVert, il cui infortunio alla fine non è stato così drammatico come in un primo momento si era pensato. I Nets non sono sicuramente pronti per essere protagonisti ma hanno posto delle solide basi per trasformare il futuro di una franchigia fin troppo abituata a navigare nella mediocrità.